Stiamo una vita a dirci di “sistemare”,
come se fossimo davvero tutti degli aggiustatutto.
Ma non sistemiamo nulla,
non è necessario farlo.
Non voglio curare delle ferite,
che non possono rimarginarsi.
So, ormai,
che certe cose restano,
che sono come le cicatrici,
che non c’è nulla di aggiustabile.
Che chi ha deciso di allontanarsi,
resterà tale,
anche se io diventassi “l’essere perfetto”.
E, ho capito una cosa:
che non me ne frega nulla
di sistemare una terra che non ha voglia di essere salvata.
Che io non ho intenzione
Di “risolvere i miei problemi, restando qui”.
Io voglio stare bene,
e risolvere, o cercare di risolvere,
è uno dei tanti modi per stare male.
È come restare in una spirale,
senza poterne mai uscire.
Alla fine, lasciamo tutto distrutto,
lasciamo tutto danneggiato,
che è meglio così, che in fondo,
siamo tutti macerie.
Una replica a “Macerie.”
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