Eccoci nell’appunntamento del #Martedì: ogni volta, una nuova puntata.
Nel capitolo precedente, Marco crede di aver scoperto il piromane, con alcuni viaggi, e cercando e trovando prove.
Stefano fa ancora più amicizia con Giorgio, senza sapere la sua vera identità…
Tutte le puntate qui: https://loscrittorevolante.com/tutte-le-puntate-deil-piromane-in-ferie/
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Aveva imparato, che a volte, sembra che i criminali non facciano nemmeno un errore. In realtà, spesso, bisogna cercare nelle cose più superficiali, banali. Proprio quelle in cui non fanno attenzione.
Lo avevano detto, quando faceva l’università, e ora, aveva una conferma.
Proprio in quei dettagli, quei gesti compiuti migliaia di volte, che vengono svolti in maniera talmente abituale, da diventare come un respiro: totalmente naturali.
E, forse lo avrebbe incontrato quella notte.
Quella sera, con Stefano.
Stefano, una persona che ultimamente era così persa, così confusa, incazzata, stanca.
Così tanto di vedere le vite degli altri, come voleva che fosse la sua altre persone, con quelle che voleva avere lui, quelle con cui voleva stare lui.
E si ricordò l’ultima conversazione con lui:
- Marco. Non ce la faccio più: qua ti dicono che non ti giudicano, che non ti devi giustificare, che ti vogliono bene, indipendentemente da tutto, e poi, eccoli lì che ti rompono i coglioni su ogni azione che compi, a scassare il cazzo e sentenziare su tutto. A non capire un cazzo, porco***.
Anche se il buon Stefano si sfogava, capiva bene cosa intendesse. In quel posto, nessuno era mai contento di niente.
Ed era per quello che ci si barcamenava tra la voglia di migliorarlo, e la voglia di andare via, per sempre, senza voltarsi indietro.
Solo che… Si capisce: non si può scappare in eterno da sé stessi e dai problemi.
Supermarco sapeva bene che il suo amico, stava lottando proprio contro queste cose. Se te ne vuoi andare, e vuoi restare via da casa tua, devi crederci davvero, non bisogna lasciare nulla in sospeso.
Fin quando Stefano avrebbe pensato a Paola, non ci sarebbe stata la possibilità di sentirsi libero di lasciarsi tutto alle spalle.
Non è facile.
Prima di incontrarsi, Marco pensava a tutte queste cose. E si domandò più volte se riferirgli di averla vista.
Era una vita e una città stancante: una volta che sei “inquadrato” in un modo, è difficile far cambiare idea, riparare i danni, riallacciare rapporti.
Era più unico che raro.
Spesso, dicevano a Stefano che aveva scelto “la persona più sbagliata”, per credere di poterci tornare in buoni rapporti.
E il giovane, era spesso barcamenato tra il credere in queste affermazioni…E credere in sé stesso, dopo anni, di bassa autostima.
Era un momento di radicale cambiamento, era l’effetto della maturità incalzante.