Ho finito da poco una delle mie serie preferite: Lucifer, iniziata poco prima o durante il carissimo lockdown del 2020.
Avevo già scritto una recensione, ma non rendeva abbastanza giustizia.
Prima di dirvi il mio pensiero, vi preannuncio la presenza di spoiler in essa.
La storia, come si piò perfettamente intuire dal titolo, parla di Lucifero, il famosissimo angelo caduto, che è sulla terra, perché si è semplicemente rotto le palle di stare all’inferno, almeno, così sembra.
Nel primo episodio incontra Chloe, la donna che poi, beh, sarà la donna della sua vita.
Ho scoperto poi che è fondata su un personaggio DC, ma non sembra neppure sia così, sinceramente. Sembra che sia a sé stante, non ha molto a che fare con il mondo dei supereroi.
È una serie che si barcamena tra il giallo-thriller, in cui quasi sempre si deve risolvere un omicidio, in quasi tutte le puntate.
E dall’altra parte c’è la religione, il fantasy, angeli caduti, i loro screzi e la loro umanità.
Infatti, i demoni, gli angeli, gli esseri sovrannaturali sono molto… umani. Ricordano molto gli dei dell’olimpo, da questo punto di vista.
Io sono comunque molto affascinato dalla mitologia cristiana, a prescindere dalla fede, è qualcosa che mi è sempre piaciuta.
Ma i personaggi della serie sono molto carismatici, così come gli attori. Nonostante la ripetitività, diciamo, sul fatto che si risolvono sempre omicidi, e il carattere di Lucifer: ostinato, paranoico, egocentrico e spesso, mancanza di autostima non indifferente.
Eppure il diavolo cambia, grazie all’amore di Chloe.
Egli si evolve, matura, come ogni essere umano, proprio perché con essi entra a contatto, uscendo da quel mondo oscuro, ripetitivo dell’inferno.
È come se noi restassimo per secoli nella nostra cittadina che non cambia mai, e non faremmo mai passi avanti, continuando a vivere in modo noioso e/o obsoleto.
Infatti, questo film porta numerosi ed interessanti messaggi a tutti noi, anche se non è poi così perfetto.
Non tutte le puntate (ma è chiaro, con 6 stagioni difficile mantenere lo stesso livello), sono tutte fatte bene, si sa.
A livello di trama possiamo domandarci come mai hanno deciso di non dire ad Ella la verità, così come non lo dicono a Trixie.
Verso la fine, sembra che la morte di Dan sia un po’ forzata, non so… ma ci stava.
Uno dei più grandi pregi è lo sviluppo dei personaggi: essi crescono, e diventano più consapevoli. Ci sono tante vite differenti, così come le scelte, entrando in empatia con lo spettatore.
Alcuni di noi si potranno trovare rispecchiati nelle vite di alcuni di loro.
Maze, Lucifer e Amenadiel sono come bambini nel mondo degli esseri umani, e come tali, infatti, scoprono, maturano e crescono.
Una serie che sa intrattenere, e sa creare il desiderio di saperne di più, di continuare e finirla.
La fine, mi ha lasciato un po’ così… Rory sembrava essere davvero un nemico di Lucifer, all’inizio, quando dice che è sua figlia, ci domandiamo se è davvero così o è l’ennesimo inganno che provano a giocargli… ma, non saprei, non si è riuscito a creare un paradosso temporale?
La ragazza torna nel passato, inconsapevole di possedere tale potere, perché per qualche misteriosa ragione, il padre, (Lucifer), l’ha abbandonata prima che nascesse.
Poi si scopre che è proprio lei la causa, ma conoscendo la verità, decide di lasciare le cose così come sono andate, come se fossero già predestinati a vivere quelle situazioni.
Siamo davvero liberi, o è dipesa dalla volontà di Rory, il fatto che Chloe e Lucifer decidono di non cambiare niente?
La serie ci pone diverse domande, se vogliamo analizzarle dal punto di vista filosofico e religioso, ammettendo una cosa che per chi è credente potrebbe essere inammissibile: l’imperfezione di Dio.
La trama è ricca di spunti, quindi, e di particolarità, ed è giusto che sia finita in un modo molto da “e vissero felici e contenti” (più o meno) in una maniera molto romantica. Lucifer e la sua donna non stanno insieme “per sempre”, ovvero lei da viva, sulla terra, come una famiglia “normale”, ma in eterno.
E forse non c’era molto altro da dire, la serie TV non sapevo cosa altro ci poteva dare, in fondo. Forse le idee non sarebbero mancate, ma chissà? Forse sarebbe diventato troppo esagerato, mia supposizione.
Meglio così.
Mio voto finale 9/10… in realtà ci sarebbe anche troppo da dire, ma voglio limitarmi a questo, perché rischierei di diventare pedante e prolisso.
Tuttavia, ringrazio per le emozioni di questi due anni, con tante risate, commozioni e azione.+

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