
Prendiamo un lavoro, che per me, è uno dei migliori del rap italiano. Li conoscevo da relativamente poco, i Brokenspeakers, quando fecero l’ultimo disco della loro crew, nell’ormai lontano 2012.
Inizialmente non si sapeva fosse l’ultimo: il triste annuncio dello scioglimento avvenne più tardi, quell’anno. Mi rese molto triste.
Ma “Fino Al Collo” è un capolavoro. Lo dico perché è effettivamente uno dei miei lavori preferiti di tutti i tempi, dato che come “Karma” e altri, che magari vi nominerò in altri articoli, l’ho sempre ascoltati con passione, dalla prima all’ultima traccia.
Una crew composta da 7 membri, si può dire, che nel corso degli anni hanno accompagnato la crew.
Prima però, esisteva il “Circolo Vizioso”, formato da Coez, (ebbene sì), Franz e Nicco. I Brokenspeakers sono stati composti da questi membri con l’aggiunta di Lucci e Hube.
E anche il producer Ford78 e Dj Ceffo, che hanno creato le basi per i mixtape e gli album del collettivo: entrambi ottimi lavoratori per le basi, che sono per me, sempre state perfette per le tematiche affrontate nelle canzoni del collettivo.
La crew è di Roma, mi sono documentato su di loro, come faccio di solito quando conosco una cosa nuova. Infatti, dopo averli scoperti, la prima volta, ho recuperato anche gli album e mixtape precedenti, e ho anche visto “Brokenspeakers on The Road”, lo potete trovare su youtube. Un’idea geniale! Nicco riprendeva sé stesso e gli altri mentre andavano in viaggio per le live.
Nicco, che come lavoro, a quanto ho visto, fa riprese di video. Infatti ne ha fatti con la sua (suppongo azienda) anche per Primo Brown e altri. (Ad esempio, il video di “Cantano Tutti”).
La crew è underground e fa hardcore rap. Tanto concious, tanti testi sulla vita, sulla vita da strada, una vita difficile.
Dopo la intro, ci carichiamo con “Anthem”, in cui fanno una strofa tutti e 5 gli mc. Vi dico che Lucci e Hube sono stati da sempre, i miei preferiti.
“Il mio crew non si arrende,
fino a quanto tu non schiodi le tende”.
In questo pezzo, Lucci ha fatto la strofa, che poi (a quanto pare) gli ha dato l’ispirazione per il titolo del suo primo album solista (Brutto & Stonato):
“ Io sono brutto e stonato
Nato dentro al posto sbagliato
Ma sul palco quello co’ più fiato
Pochi capelli e mal curato
Me vesto pure male per questo fuori posto nel mercato”.
È un’ottima traccia per iniziare, un ottimo antipasto. La base carica e “fomenta”, e l’effetto degli spettatori che urlano:”Brokenspeakers”, è stato fantastico. Un contatto palpabile tra la crew e i fan.
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