ATTENZIONE: si precisa che, come altri racconti del blog (poesie incluse), questa è un’opera di fantasia. Ogni riferimento a luoghi, eventi, reali (varie ed eventuali) è puramente casuale.
Dato che nessuna delle persone descritte esiste realmente, e quindi non vive le sperienze descritte. (Ovviamente).
In questa pagina trovate tutte le puntate.
Episodio precedente: qui.
Epilogo:
E come concludere questa storia? Come dirvi che è finita?
Potrei dirvi che è stato tutto inventato, che non esiste nessun piromane di nome “Giorgio”, che magari, gli incendi in Calabria, sono causati dalla vera e propria criminalità, che non c’è niente di romantico e bello.
Che non esiste nessuno che sia così potente, magico, o miracoloso da redimere un criminale.
Che i nomi dei personaggi di questo romanzo, sono persone che non esistono, che nessuno ha mai vissuto questa storia.
E poi, parliamoci chiaramente: potrebbe mai succedere che un ragazzo ed una ragazza che smettono di parlarsi definitivamente, si ritrovano, e si innamorano, senza problemi, come se mai una cosa simile possa essere possibile?
Suvvia, è chiaro che questa è una storia di fantasia, no?
O forse, lo sto dicendo per difendere le persone che ho descritto, per destabilizzarvi e dirvi che è tutto inventato.
O per difendere me stesso, chissà?
Oppure, potrei dirvi che Valentino era una persona carismatica, così tanto che bastava stare in sua compagnia, per sentirsi avvolti da un grande calore, che la sua vita era veramente interessante, e vorre iscrivere su di lui.
Potrei dirvi di Giorgio che tornò a Torino con Supermarco, e lì, passarono qualche giorno insieme.
Che la famiglia del “piromane” era di nuovo serena, e che il nostro detective rincontrò Arianna, e, anche lui, si riconciliò con il suo passato.
E che, nonostante sia finita, ancora non abbiamo capito cosa fare con la nostra vita.
Mi piacerebbe dirvi che gli incendi in Calabria sono finiti, ma non è così.
E dirci che Stefano si è davvero stabilito con la persona di cui era innamorato, e viveva un sogno: e magari, entrambi, sono felici a Bologna, via dalle cose e persone, che li avevano separati.
Potrei dirvi di Ugo, che torna a casa, e con le sue nuove esperienze, decide di darsi da fare per il suo ristorante, creando qualcosa di nuovo, e imparando a cucinare sul serio.
Oppure, potrei dirvi che nulla di tutto ciò è vero, che è stata una mia invenzione.
Del resto, gli scrittori sono così: un po’ descrivono ciò che vivono, ma, a volte, descrivono cose che non hanno mai vissuto: un po’ come Jack Kerouac con il suo: “Sulla Strada”.
Possiamo solo ispirarci a ciò che ci dicono le altre persone, alle loro storie, alle mie, alla mia.
Potrei dirvi anche che Valentino mi disse, a Bologna, a fine serata, in quella sera in cui ci conobbe tutti:
- Che strano, questo lungo viaggio, chiamato: “vita”.
E questa frase, è stata talmente bella per me, che non potevo non scriverla.
In fondo, non vi sembra tutto troppo assurdo?
Eppure, è questa la vita. Assurda e normale, semplice e complicata.
Spesso, succede troppo per troppo poco, spesso le persone leggono, ma non comprendono i messaggi,
per questo, gli scrittori hanno la fantasia.
Quindi non preoccupatevi: è sempre e solo fantasia, non prendete le cose troppo alla lettera, questo fanno gli scrittori: inventano e scrivono storie. Come dire:“è tutto uno scherzo”.
Non spaventatevi, i veri pericoli sono altri, purtroppo.
E forse, c’è una cosa sola che posso dirvi che sia vera: il nome di colui che vi ha raccontato questa storia: sono io, la stessa persona che forse, ha avuto anche fin troppa fantasia nel raccontare tutto questo.
Sono io, che scrive le sue paranoie, i desideri, fantasie, in questo bizzarro ed utopico racconto, ma fate con esso, ciò che desiderate.
Insomma, scegliete voi se credere o meno in questo dramma, o questa favola.
Un caro saluto,
- Stefano Conti.
Fine.
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Nota de:”Lo Scrittore Volante”:
Come detto in svariati capitoli, questa “opera” è stata creata con Leo, uno dei primi a cui dissi di voler fare questa attività de:”Lo Scrittore Volante”.
Eravamo al mare, ed io, ero nervoso un poco, e lui cercò di distrarmi da quello che mi innervosiva, scherzando su alcune cose: con le due fantasie, unite, abbiamo avuto l’incipit per questo “romanzo a puntate”, con la fantasia di due amici, sulla verità degli incendi che colpiscono la nostra regione: la Calabria.
Credo sia piuttosto chiaro che gli incendi in estate, siano causati dalla crminilità organizzata, dalla incivilità delle persone che, magari, buttano la sigaretta dal finestrino, e cose simili. ( Se ne sentono tante, da queste parti…) Quindi “temo” che un piromane come quello che ho inventato, (ovviamente), non esista.
Comunque è stato divertente creare questa storiella, come piccolo inizio del blog: credo che continuerò a scrivere altri romanzi a puntate, ma forse cambierò il giorno il mercoledì, per rendermi le cose più comode, per un impegno che mi occupa la serata, ogni settimana.
Spero che vi sia piaciuta questa bizzarra idea sulla verità sugli incendi che purtroppo straziano la nostra terra ogni estate.
E niente, in qualche modo ringrazio il mio amico, e anche un ragazzo che è anche lui mio amico che si chiama Marco, e aveva come soprannome:”SuperMarco”, a cui ho chiesto di mettere il suo soprannome in questa robina, e tanto gentilmente e simpaticamente ha acconsentito!
E niente, finisce qui, grazie anche a chi ha letto tutto questo!
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