Lo sbaglio,
dicono che spesso sia solo qualcosa di cui non andare fieri,
e invece potremmo, perché se non sbagli, non riesci.
Il successo si misura anche in base all’errore.
Invece di condannarci,
potremmo usare i nostri errori come qualcosa,
che ci possa elevare,
qualcosa che ci possa salvare.
Per il successo, è necessario sbagliare.
Non lo faccio più,
puoi contarci.
Mai più gli stessi sbagli,
farò più attenzione a confrontarci,
ad amarci,
a salvarci.
Se mi dovesse capitare,
starei attento,
non sarei lento,
sarei più libero,
meno avvento.
Non lo faccio più: lo prometto.
Prima di tutto a me stesso,
poi il resto.
Quanto sarebbe meglio sbagliare in quelle cose a cui non tieni veramente,
magari meno, che ti aiutano comunque a capire e crescere
senza rischi?
Senza il rischio di starci male,
quindi anche il rischio di non capire, il vero errore?
Perché un dolore troppo forte, ti acceca.
Sono una persona sensibile, quindi sì,
le emozioni le sento di più
ed è per questo che fanno più male.
E si esagera a volta con la severità, ipercriticità,
sembra che ad un certo punto si sbagli a provare emozioni,
ad essere infatuati, innamorati,
a voler bene,
ad essere in un certo modo,
ad essere nati, nati “sbagliati”.
Come dice una vecchia canzone…
Lo scrittore Volante 