Ogni #mercoledì vi porto:” Prendetevi Anche il Cielo”, un romanzo che è ambientato in Calabria, e parla proprio della regione, e di alcuni suoi problemi, come la mafia, il disagio giovanile e altro…
Avevo scritto questo libro per la prima volta nel “lontano” 2019, ho anche partecipato al “premio Graziano”, con esso, finendo nelle menzioni speciali.
Lo riscrivo da capo, come una specie di prequel de “Un Piromane in Ferie”. Infatti qui appare Valentino, personaggio che Compare verso la fine del suddetto.
Inizia tutto da qui.
Parte precedente:”Blue Marlin“
II°Alba: parte 3:
“Fare L’amore”.
Quando salii le scale, di notte, pensavo che nessuno dei due, né io né Benny, saremmo riusciti a dormire quella notte.
La luce della luna piena, si proiettava nelle scale, entrava tra le finestre del mio condominio, consentendomi di tornare a casa senza accendere la luce.
Il silenzio della notte mi conduceva lentamente, mi stavo lasciando cullare. Sembrava di essere in un altro posto, era come se stessi già sognando, e avevo abbandonato la realtà.
Quell’atmosfera che mi avvolse, sembrava dirmi che era pronta ad accogliermi, era pronta a lasciarmi dormire, senza problemi. Sembrava già che il nervosismo mi abbandonasse.
Aprii il portone di casa mia, lo feci lentamente, per evitare di disturbare i miei, e anche, di conseguenza, me stesso.
Andai in cucina a prendermi una bottiglia di acqua fresca, che portai nella mia camera, mi spogliai, e cominciai a bere molto: non ricordo da quanto tempo mi sentivo così disidratato.
Dopo, andai in bagno, anche quella finestra era aperta, feci la pipì con la luce della luna che colpiva il mio corpo nudo.
Tornai nella mia camera, e guardai tutti gli oggetti immobili, anch’essi colpiti dai raggi lunari. I miei peluches, i miei dischi, il mio computer, la console…
Mi misi un paio di mutande, ed uscii sul balcone. Ero al quinto piano, e da casa mia, la vista era sgombra, vedevo un bellissimo panorama.
Una parte di me aveva timore di dormire, un’altra, desiderava il letto più di ogni altra cosa. Respirai a pieni polmoni l’aria fresca della notte, chiudendo un poco gli occhi, lasciandomi colpire dal vento. E, senza che potessi controllare più i miei pensieri, vidi tutto quello che era successo quel giorno pazzesco, dall’inizio alla fine.
Io in comune, Benny, Cristina, i criminali… tutto in sequenza velocissima, in frame, finendo e poi ricominciando.
Mi concentrai sulla ragazza, avrei voluto fosse lì con me. Abbracciai l’aria, immaginando fossimo io e lei da soli, e ci baciavamo appassionatamente.
L’immaginavo in intimo, l’abbracciavo, la toccavo, lentamente la conducevo sul mio letto.
Lì la spogliai lentamente, continuando a baciarla. Era proprio un peccato che non fosse con me, la prima volta che facevamo l’amore.
Poi mi svegliai, sentendo il rumoroso chiacchiericcio proveniente da fuori, che mi infastidì. Strinsi le lenzuola, immaginando la mia ragazza lì con me. dandoci un dolcissimo buongiorno.
Pensai che avrei voluto andarmene, magari portarmela a Cosenza, dove sarei comunque dovuto tornare, per riprendere gli studi.
Cominciai infatti a sentire la fretta di andarmene. Forse, riprendendo il contatto con i miei impegni, quelle cose brutte del giorno prima, sarebbero sparite senza far rumore.
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