È bello potermi dire che ormai è andata così, anche nel presente, senza pensarci più di tanto:”pazienza”…
È bello poter ormai guardarmi indietro e pensare che nonostante io abbia avuto la vita piena di errori, un po’ di sofferenza e dolori, alla fine posso comunque dire e affermare che sia stata ricca.
Certamente, non ho sempre fatto del mio meglio per la mia salute fisica e mentale, con questi quasi 33 anni bevuti, mangiati, suonati, cantati, bruciati.
È bello poter pian piano smettere di avere ripensamenti, a chi ci ha capito, chi meno.
Va là. Abbiamo tutti la fortuna che le persone pensano ad altro e non a te. Tutti pensano ai loro problemi, e tu impari a fregartene di quello che possono pensare altri, facendo terra bruciata continua tra chi ti accetta e chi ti vuole bene e chi ti respinge.
Si va avanti, sempre più avanti, cercando di andare avanti, conoscere e conquistare quante più cose possibili.
Ringrazio me stesso, per questa mia continua voglia di qualcosa di più, per questa fame, per questa voglia di non restare troppo tempo in un posto, perché poi rischi di diventare una statua, un’ombra.
Un’ambizione grande, una voglia di continuare e non fermarmi mai.
Voglia di conoscere persone nuove, perché le vecchie non saziavano questa fame, le vecchie non facevano stare bene, e chi se n’è andato ha lasciato vuoti da riempire.
E per farlo ti serve andare avanti.
Forse quello che lasciamo indietro, sono solo persone incapaci di gestire tutto questo: anche io una volta non ne ero capace.
Oggi che ritrovo un amico che un tempo non capivo, che era come me, un carattere forte, ed io ero molto più debole, mentre oggi trovo la chiave per essere forte.
Il processo di rinascita è qualcosa di complicato, qualcosa che sembra possa passare presto, ma le sensazioni che provi non sono lividi.
Le domande senza risposta, i malesseri, il fatto che per andare avanti e smettere di soffrire, devi mutare il tuo essere, forzarti di smettere di amare qualcuno, perché alla fine, si sa: non vale la pena.
Soprattutto se questa persona non c’è più, e non puoi farci niente.
Ma è bello anche poter pensare dire, anche se si è “sprecato del tempo”, che non fa niente. Che forse era destino che andasse così.
La bellissima capacità di accettare le cose così come sono andate, senza però rinunciare alla speranza e alla voglia di cambiarle comunque.
Con la speranza di poter cogliere l’occasione, se dovesse essercene una seconda.
Ma è tempo di andare, di cercare qualcos’altro, qualcun altro. È tempo di andare, perché in ogni caso niente è per sempre.
E poi, dicono che per amare davvero una persona, devi imparare a lasciarla andare.
Ma ne dicono tante.
È tempo di andare, senza preoccuparsi più, prendiamo quello che possiamo e basta.
Sono contento di pensarla così, e sono anche quasi pronto a dire e pensare che qualsiasi cosa, la rifarei allo stesso modo, ora che comprendo comunque il valore di ogni cosa.
In fondo, ogni sconfitta, ha sempre dato qualcosa, non me ne vado mai a mani vuote.
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