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Il nuovo album di Lanz Khan, “Jack di Fiori”, è un album interessante, una delle varie nuove uscite di questo fine settimana, ce ne sono un bel po’, io ho cominciato da qui.
È qualcosa di un po’ diverso dall’album precedente:” Collana di Perle”, ha un sound molto meno sperimentale e mio modo di vedere. Siamo in uno stile più classico, che ricorda un po’ il Lanz Khan precedente, come “Medusa” o “I Kill You”, però meno forte, un po’ più leggero, meno hardcore, anch’esso pieno di citazioni all’arte, al mondo orientale e con una tematica specifica.
Infatti devo dire che è stata un po’ una sorpresa per me: mi aspettavo qualcosa che proseguisse sulle orme di “Collana di Perle”.
Infatti lo dico senza problemi che penso di aver preferito il suddetto a “Jack di Fiori”, tanto per cominciare: perché ho preferito lo sperimentale a questo che è tornato sul “classico”, sono forse uno che preferisce ed ama quando gli artisti “osano”, quando vogliono tentare di uscire dallo stile tipico, quei momenti in cui i fan si dividono, anche se non sempre ho amato queste “scissioni”.
Ciò non significa chiaramente che “boccio” quello di oggi, anzi.
Secondo me è molto elaborato, con i testi e tematiche in particolare.
Devo dire che non ho avuto nessuna particolare preferenza, però. Perdonatemi se continuo a fare paragoni e confronti con l’album precedente, ma lì avevo qualcuna che mi colpiva molto, mi movimentava, mi fomentava, ma forse era anche il mio mood ad essere differente, che mi facilitava il compito di “entrare” in “Collana di Perle”.
Anche lui mi è sembrato meno aggressivo, meno esplosivo rispetto alla sua versione del 2021. Non so se si è voluto discostare, o forse sta continuando a sperimentare anche in “Jack di Fiori”, dando una versione più riflessiva, più “chill”, e meno incisive, dandoci la possibilità di sperimentare un suo altro lato.
Può darsi che la sua intenzione fosse proprio quella e può darsi che invece io sto facendo la figura del “vecchio fan” che digerisce male il cambiamento.
Infatti tra i vari pregi di Lanz Khan, mi è piaciuto proprio il suo stile forte, aggressivo, sincero che colpisce e martella, da quando lo conobbi, dopo aver sentito “I Kill You” nell’oramai lontano 2016.
Ho una certa preferenza dei rapper che adottano questo stile, per quanto io non disdegni mai nessuno in questo ambiente, come alcuni di voi potranno aver notato nelle numerose recensioni che vi porto.
Vi sto portando questa recensione, pensando che per apprezzare davvero questo album, necessiterò di ulteriori ascolti… come se avessi paura di non averlo capito appieno.
Credo che le persone che invece apprezzano di più lo stile di “Jack di Fiori”, saranno probabilmente in totale disaccordo con me.
Altra piccola critica che muovo, è che mi è sembrato che le basi fossero tra di loro molto simili.
Lo riascolterò, vedremo se potrò portare maggiori pensieri e contenuti nel podcast che ci dedicherò.
Tracce preferite:
Jack di Fiori
Poppies from Sri Lanka
Black Iris
Voto finale: 6.9/10
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