In un paese in cui si perde la fiducia nelle istituzioni, in un paese in cui il cittadino si sente tradito, lasciato solo e ben poco tutelato, in un paese in cui la povertà aumenta sempre di più insieme al disagio, cosa si dovrebbe fare?
La delusione è palpabile: che dire di chi vota, come è cambiata la maggioranza nel corso degli anni, come prima si dava retta a qualcuno e poi ad altri?
Come abbiamo visto i governi si sono susseguiti ma i problemi sono rimasti, anzi, spesso aggravati, con e senza le conseguenze legate al covid-19.
In un paese in cui il disagio giovanile è in aumento, cosa si dovrebbe fare? Prima s’è data fiducia alla sinistra, al movimento 5 stelle, quello lo votarono in molti, da giovani. E ora? Si deve pensare che chi ha votato in queste nuove elezioni non lo sia? Che il disagio è rinnovato, che la voglia di fidarsi di governi che ogni volta deludono le aspettative, non sia giustificato?
Insomma è la sinistra stessa che ha perso la fiducia, ha fatto in modo che non si rinnovasse, gli errori e le promesse non mantenute, o meglio: il fatto di non essere stati capaci di attuare veramente un cambiamento.
Insomma, da troppi anni nel nostro paese i problemi sono… gli stessi. E come si può continuare a pensare di andare avanti sempre con gli stessi pensieri, gli stessi metodi? Guardiamo la realtà in faccia, dritta in faccia: l’Italia in molti ambiti è un paese arretrato, si continua a pensare di poter continuare su certi percorsi perché: “si è sempre fatto così”.
E invece il cambiamento diventa necessario, fisiologico, proprio perché non è avvenuto, non è stato possibile ottenerlo, e i governi che si susseguono, da troppo, non sono stati capaci di fare niente.
Si dice che ci sia la “fine della democrazia”, ma alla fine, nessun partito è al di là di colpe. Anche la sinistra si è macchiata di grossi “peccati”, e non è affatto vero che la “giustizia” sia la loro.
Qua in molti hanno il prosciutto sugli occhi, e credono che ci sia qualche “bene” o “male” superiore, come se davvero, Sinistra VS Destra sia equivalente a Dio contro Satana, i 300 contro Serse, Davide contro Golia, la guerra al maligno, chiamato “destra”, e, in questo caso, Giorgia Meloni.
Questo delirante e – oserei dire – fanatico modo di intendere la politica, fa perdere il contatto con la realtà, la mancanza di una vera e propria razionalità, facendo dominare istinti simili al tifo calcistico.
Tifare pro o contro, l’importante sembra essere che qualcuno perda o qualcuno vinca.
E questo mi viene in mente proprio quando vado sui social, e leggo cose veramente sconcertanti, o le vedo.
Come la foto di un cagnolino che fa la pipì su un manifesto della Meloni, su una casa. Insomma, un gesto veramente ben poco civile, far fare i bisogni del proprio animale domestico sugli edifici, che come spesso vediamo, lasciano una macchia che non se ne va tanto facilmente, e impuzzolisce.
Un gesto ben poco civile, lodato perché lo si è fatto sul “nemico”, vedete il fanatismo?
Stiamo a giustificare gli atti che si vogliono censurare solo perché in nome di qualche “bene superiore”, un po’ come quando si uccideva nel nome di Dio.
Queste persone, per chi vuole ragionare, perdono credibilità, perché dimostrano mancanza di razionalità. E in più, pensano che chi non la pensa come loro sia:” brutto, grassone, fascista e bigotto. Sicuramente ignorante, con nessun titolo di rilievo. Probabilmente nella vita fanno i muratori”.
È incredibile come le persone tanto timorate di “dio” (nel caso in cui la divinità non sia quella cristiana o cattolica, bensì un “moralismo superiore”), che spendono il loro tempo a difendere le categorie che hanno bisogno di supporto (vedi donne, immigrati, LGBTQ+ e così via), quando qualcuno non è d’accordo con loro lo insultano, lo denigrano, facendo loro stessi, di conseguenza “i razzisti”, dividendo tutt* per categorie, come se loro fossero l’elitè, e solo loro abbiano diritto di parola.
Il fatto che molte persone vogliano che a votare siano solo i laureati è veramente una delle cose peggiori che abbia mai sentito. La vera e propria morte della democrazia.
E i fascisti sarebbero gli altri? A ritenervi superiori, non è come se, alla fine, anche voi creaste una fantomatica “razza ariana”?
E chi vi ha mai detto che chi non vota come voi sia inferiore o brutto e cattivo? Magari se li conosceste, sareste colpiti da certi ragionamenti.
In più è quanto mai offensivo ritenere che chi non ha titoli di studio sia stupido o ignorante. Io ho un padre con la terza media, ha lavorato onestamente per tutta la vita ed è una persona piena di cultura.
Ma secondo molti non dovrebbe avere diritto di voto, praticamente.
Questo sarebbe un modo di fare democrazia? Vi elevate a paladini di una giustizia che non esiste, insomma. Inutile che critichiate chi crede in dio, se anche voi vi comportate come se esistesse …qualcosa di superiore.
La gente è diventata dittatoriale, pur non credendo di esserlo, pur dicendo che “Il male sono gli altri”.
Nessuno ha mai visto all’interno di sé stesso, ed è un problema che ognuno ha per sé, che è, spesso, qualcosa di indipendente dalla politica.
Come potete dire che “ha vinto l’odio”, se anche voi odiate quello che secondo voi lo è?
Sono persone? Spesso è solo il simbolismo.
Pensiamo a Mussolini, come può fare paura un uomo ormai morto da tempo che sarà polvere ed ossa? Ovviamente potrebbe farlo solo se tornasse da non-morto.
È il simbolismo dietro la sua figura, nient’altro.
Tuttavia ritengo anche che il “fascismo”, così com’era nella storia, sia diverso dall’estrema destra odierna, difficile, anzi, oserei dire impossibile che la storia si replichi nello stesso modo.
Giorgia Meloni avrà i suoi problemi, difetti, e quello che volete, ma non è Benito Mussolini.
In fondo cosa stiamo facendo? Contro cosa staremo lottando esattamente? Contro un’ideologia o contro persone specifiche? Siamo a votare? Dovremmo votare contro o per qualcuno?
È questo il problema: in Italia si vota ormai CONTRO qualcosa, ma non più PER qualcuno, per le NOSTRE idee.
La gente ragiona da anni con “Il male minore”, in questo modo (per me becero) di ragionare, c’è il problema che andando avanti così, non esisterà mai il bene, il benessere, la vera e concreta possibilità di migliorare il nostro paese, e con esso, le nostre vite.
Si dà la priorità a “tifare contro”, a sbandierare le idee che sono state indotte, e non sono nostre, per paura di essere giudicati, per paura di perdere, come una partita di calcio.
Dissi in un tweet:” Che poi IN TEORIA il voto DOVREBBE essere segreto, ma in Italia ci si tiene tanto a sbandierarlo come se fosse tifo calcistico… il che ci fa capire molte cose.”
Mi risposero:
Non penso lo si voglia sbandierare giusto per…. piuttosto per dare dei ‘messaggi’ a chi ci ha deluso, messi agli ‘arresti’, umiliati ecc.ecc. rivendicando, almeno, libertà di espressione.
È giusto? Forse, ma il messaggio a chi lo diamo, di preciso?
E ancora io:
Purtroppo dubito che molta gente abbia in mente uno scopo così in buona fede… nell’era che stiamo vivendo molto sembra fatto per moda
E allora lei:
Forse, e purtroppo, è così. Ma che importa, se il risultato raggiungesse lo ‘scopo’….
Ecco, “che importa, se il risultato raggiungesse (anche sbagliato verbalmente, ma vabbè), lo scopo. Ecco, è qui che le cose incominciano ad incrinarsi, pensando che le cose non “importino”, ma come ho detto poi:
Mmmh lo scopo non so se viene raggiunto… lo scopo non giustifica mai i mezzi
Lei:
Foss’anche per smuovere le coscienze pur impossibilitati, già è un risultato. I mezzi purché ‘indolori’ son sempre leciti, per me.
io:
Non sono d’accordo, ma è normale, non siamo tutti uguali
Lei:
Strano non si sia d’accordo sul tentativo di smuovere le coscienze, pur con mezzi indolori. Il cambiamento parte tutto da lì, poi da cosa nasce cosa. L’essere umano spesso va spinto verso il bene che ha dentro, a sua insaputa.
Ecco,“a sua insaputa”, per un “bene superiore” di “smuovere le coscienze”, devono farlo a nostra “insaputa”, significherebbe desiderare la disinformazione, l’ignoranza, l’impossibilità di accedere alle conoscenze che sono e DOVREBBERO ESSERE il nostro diritto.
Alla luce di questi ragionamenti io rabbrividisco: come leggere che chi ha votato a destra venga deliberatamente insultato dai politici: “ignorante, cieco, dorme”. Ma che diavolo? Siete politici e insultate l’elettorato? Andate a quel paese, per non dire altro.
C’è da troppo tempo l’idea che chi non la pensa come noi, in ogni ambito della vita, (calcistico, politico, personale, relazionale, ecc) sia in qualche modo INDEGNO di avere un pensiero, di avere un confronto, di avere un modo di vivere.
Sinceramente mi è capitato spesso di ricevere un simile trattamento: disprezzato, odiato, isolato per avere delle idee e sentimenti diversi, non c’è stato ovviamente nulla di giusto.
E quindi, come potrei mai accettare il fatto che ci siano persone che devono denigrare gli altri, ogni volta, comportandosi come i peggio bulli?
Anzi, forse peggio, perché quelli che conoscevo io, sicuramente non erano stinchi di santo, ma non sentenziavano su quello che credevo,
mentre persone che credevo “amiche”, lo hanno fatto, anche con il mio modo di essere. Nel mio credere nell’amore, e riderne, come se fosse una barzelletta.
Questa è l’Italia: non è un paese dove vince una persona, un’idea politica, ma vuole vincere la persona, per andare a letto tranquilla, credendo di avere ragione,
insomma, vivendo in una opaca illusione.
Ed è proprio per questi motivi, che io penso che molta gente, il “vero voto di protesta”, lo abbia svolto proprio votando a destra, proprio votando Giorgia Meloni.
Così come in molti ambiti, ben pochi fanno autocritica, e cercano di caprie i problemi, così come fa la sinistra: come molte cose in Italia, si dà sempre la colpa agli altri, dei propri fallimenti, così come fa la sinistra, così come fa il PD. (Ancora una volta).
Perlomeno, mi auguro che nulla di così negativo ci accada ora, che questo paese possa almeno migliorare in qualcosa, questo è il mio auspicio, indipendentemente da chi sia il capo del governo, sinceramente. Io voglio il bene del popolo, e non il bene delle mie idee.