Dopo un po’ di tempo, vi porto “Questo non è un cane”, ultimo disco di Claver Gold. Anche se “in ritardo”, ma in fondo non sono un giornalista… ma vi voglio parlare di questo viaggio dentro Claver gold: nostalgico, malinconico, triste, bellissimo. Comunque, se volete vedere il CD, andate sul video:
Eccoci qua a commentare il nuovo album del buon Wiser keegan, c’ho messo un po’ a farlo per il semplice motivo che sapete, ho sempre bisogno di un ascolto approfondito, e di ascoltarlo più volte.
Ho avuto il piacere di conoscere il ragazzo dal vivo, durante il “Solo fotta festival”, con i Dead Poets, esperienza che prima op oi dovrei scrivere, dato che è stata una delle più belle in questo 2022.
Infatti ammetto di conoscere da poco il rapper, da appunto, i feat con Moder in Acrobati e le sue comprese in Dead Poets 3, suppongo però sia in giro da più tempo.
E sempre affidandoci al sito, sembrerebbe proprio che “Space Avenue”, sia l’album d’esordio, il primo.
Quindi, dopo aver apprezzato anche dal vivo le sue strofe come in “Cerotti”, “L’ultimo Verso”, e averci anche parlato, come detto prima, ecco… come non immergerci in questo lavoro?
“Space Avenue” uscito venerdì scorso: 11 novembre 2022.
Dopo l’intro che fa il suo dovere, di faci entrare nel “Viaggio nello spazio”, parte secondo me la migliore o una delle migliori: “Vertigine”.
Mi ha colpito sia per la base, sia nel testo, insieme alla voce di Wiser che varia tra il cantato e il rappato.
Secondo me è un inizio esplosivo, dopo l’intro, qualcosa che ci sconvolge e colpisce allo stomaco, quasi come “Uno” in “Karma” di Kaos.
Ci sarebbe quasi da dire che queta traccia sia stata “sparata” subito, in cui Wiser ci fa notare tutto il suo talento di tecnica, flow, e metrica.
Questa cosa di rappato-cantato non è certamente nulla di nuovo, e la seconda traccia non è la sola con queste caratteristiche, ad esempio nella successiva:”Airforce” la rivediamo. Mi ricorda un po’ Y0, ragazzo di cui vi ho già parlato.
Bella “Airforce” mi da un po’ di nostalgia, mi ricorda come ero anche io da più giovane, lo stile di vestiario che anche io oggi conservo, maglie e abiti più larghi, perché beh, questa è parte integrante dell’hip-hop, la cultura che si accompagna in questo caso come altri generi musicali, ma anche di più.
Ci identifichiamo in quello che ascoltiamo, per chi è appassionato di musica è così, senza dubbio.
Wiser in questo album in cui ho potuto sentirlo meglio, ho notato che ha una particolare versatilità, sapendo metterci la “fotta” dell’hardcore, romanticismo e rap più “normale”, per così dire.
Nella successiva “Space Avenue” in cui sentiamo una grande apparizione di Sace, che ammetto avermi fomentato, mi ha ricordato un po’ di rapper a cui forse il buon Wiser si ispira, tra cui (non so dirvi bene perché, è il mio orecchio), Rancore.
E che dire dell’artista di Aprilia? Ha spaccato come al solito, bella fraté. (Anche lui visto dal vivo, che figata, ragazzi).
Proseguiamo con “Let me Go”, che a dire la verità quasi mi sembrava che ci fossero altri artisti! E quindi mi ha colpito perché? Non c’erano dei feat quindi era certamente solo lui.
E qui si conferma la sua versatilità, mi è sembrato di sentire altri artisti hardcore, come Blo/B per dire, ma appunto, ha fatto tutto da solo, non posso che lodare questa sua capacità di variare e divertirsi con il flow, in diverse basi, bravo, insomma.
Questo stesso sentimento lo collego anche alla traccia n°9:”ACD”.
“Pugno di Sabbia” è la traccia successiva, che racconta la storia dei disagi di un giovane artista italiano, almeno mi colpiscono le rime della seconda strofa come: “Ho lasciato il lavoro perché preferisco i dubbi alla stabilità”.
Più che altro mi rimane impressa perché descrive uno stato d’animo condiviso da molti, e, ad un certo punto, anche io sento di lasciarmi trascinare dal “caos”.
La prossima è una dei quelle canzoni un po’ più romantiche: “Sei Con me”, che oltre ad avermi colpito per quest’improvviso cambio di “rotta”, dopo tanti pezzi forti, hardcore, una cosa più romantica, bella anche questa.
La parte che mi rimane più impressa è alla fine della seconda strofa: “Non ho pensato che sarebbe stato facile, la colpa è di chi ti ha ferito prima del mio arrivo”.
Come altre volte mi sento rispecchiato in qualche parte di canzone o tutte intere. Nella mia esperienza ormai ho capito che molte persone agiscono in certi modi per paure, pregiudizi, esperienze passate, insomma. E quindi rende tutto più complicato, i cuori si induriscono.
Così anche per me, e per qualcuna che ho incontrato. Ma lasciamo i discorsi simili da altre parti…
Figa anche la successiva: ”Buzz Lightyear”, una bella base, bel testo, il pezzo che rimane più in testa, a mio parere, si potrebbe definire il più orecchiabile.
“Scusa”, mi ricorda un po’ la base de “L’ultimo Verso”, sapete? Altro bel pezzo, in cui sentiamo la bellissima voce del Socho Hyst, tra il rappato e il cantato, altro bel pezzo sentimentale.
La penultima traccia “Più delle Freagole” è bello intenso, ma non solo con il testo, che a sentirlo ci potrebbe far piangere fiumi di lacrime, si accompagna bene alla base, forte, intensa, ci sembra quasi di “entrare dentro” Wiser, che ci fa capire, secondo me, esattamente come si sente. Figo, vero?
E niente signori, questa è la mia analisi, su quello che reputo un ottimo lavoro, da 9 ad essere sincero.
Se lo avete sentito o lo sentirete fatemi sapere la vostra, alla prossima.
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