A chi mi segue, e legge, deve tenere presente che ho diverse passioni:
leggere, scrivere, la musica (di quasi tutti i tipi, ma in particolare hip hop e metal), teatro, donne, e… i videogiochi.
Soprattutto quelli della nintendo.
Siccome ho ‘sto blog ho pensato di fare un recensione su pikmin 3, finito qualche giorno fa.
È stato il primo Pikmin che ho giocato, ahimè.
Uno dei pochi giochi in cui invece di usare il personaggio direttamente, lanci i “pikmin”; le creaturine aliene che sono praticamente al servizio degli umani che sono in questo pianeta ostile.
Ovviamente, essendo un gioco abbastanza semplice, più rivolto ad un target di persone più piccole, i pikmin non vengono considerati come “servitori”, ma amici e collaboratori.
Lo “scopo” del gioco, è quello di raccogliere varietà di frutta, per salvare l’affamato popolo di Koppai, dal quale i personaggi provengono.
Alph, Brittany, e il capitano Charlie.
Il sistema di gioco è uno dei tre personaggi usa i pikmin, li lancia sui nemici, e loro combattono, praticamente al posto degli umani.
Vari tipi di pikmin con caratteristiche diverse.
Mi era capitato di fare una cosa simile con “anima”, sempre il personaggio che guida gli alleati in una direzione per svolgere il lavoro.
Una specie di gioco di strategia, insomma.
Veramente diverso dai miei standard, dato che combatto a testa alta, di solito.
tipo muoio tante volte a Dark Souls, per dire. Ma quelli sono altri discorsi.
Infatti è meglio giocare a qualcosa che non ti faccia bestemmiare tutto il tempo, direi.
Come molti giochi nintendo, è divertente, e anche rilassante. Molti giochi mi rilassano della mia amata.
Come Animal Crossing, e per larghi tratti il mio preferito di sempre: Legend of Zelda: Breath of the Wild. ( Tra due giorni esce Age of Calamity. Ho un certo hype).
Del resto, non che ci sia molto da fare, in questa zona rossa.
Ho finito “in fretta” pikmin, ma forse è il fatto che gioco a giochi lunghi, e le due settimane spese per finirlo mi son sembrate poche. (Ovviamente non due settimane PIENE, si intende).
Lo consiglio assolutamente: ho finito la storia, ma si poteva esplorare qualcosa in più, e così farò, infatti.
E niente, un bell’8.5 non glielo leva nessuno.