Il primo episodio lo dedico a “Moon Knight”, finito di vedere proprio ieri sera. Vi dò il mio pensiero, un’analisi piuttosto oggettiva sulla serie della #Marvel. Forse la migliore, finora.
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Ogni #giovedì alle 19:00 c’è l’ #analisipersonaggio, in cui parlo di (appunto), personaggi di serie tv, film e anime.
Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere!
Un supereroe, un personaggio in cui ci possiamo identificare tutti. È il classico sfigato, bullizzato a scuola, e con una vita da sottovalutato.
Volendo fare una battuta su quello che succede in Amebica potremmo dire che almeno lui non ammazza nessuno facendo una sparatoria in una scuola, ma diventa un supereroe.
È molto semplice e lineare: Peter Parker ha una vita molto normale, prima di diventare l’uomo-ragno e non aveva particolari traumi prima di acquisire i suoi superpoteri. Ognuno di loro che ho visto ha comunque l’intenzione di fare le cose nel suo piccolo: tipo fermare qualche rapinatore e cose del genere.
Si potrebbe dire che combatte dei super-cattivi senza volerlo tra cui Goblin, Electro, ecc., che, sulla carta, sarebbero anche più forti di lui.
In che senso? A guardarli con tutti quei grandi poteri, sembrerebbe proprio che a schiacciare un “ragnetto”, sarebbero capaci di farlo senza problemi, dato che spara delle pacifiche ragnatele, più adatte a catturare che a ferire.
Si potrebbe dire che il nostro Peter, per tutta la vita, sia sempre un “Underdog”, prima per chi lo bullizza, poi per i cattivi, e alla fine, vince sempre.
Sembra proprio che si trovi in situazioni più grandi di lui: forse è uno che si sottovaluta, ha anche problemi di autostima: sempre timido, poco socievole. In fondo, ha ben pochi amici, ma gli va benissimo così.
Spider-Man, lo conosciamo, è come noi, siamo noi. Solo che è proprio quella persona/personaggio che ha una sua rivincita, nel modo più bello che possa esistere, ovvero davvero difendendo i deboli e gli indifesi, forse in maniera anche più eroica di altri. Gli viene più difficile farlo, magari, rispetto a chi ha più risorse di lui, come un Iron-Man.
Pensiamo al primo film di Tobey Maguire, in cui Goblin gli fa scegliere se salvare Mary-Jane oppure i bambini; riesce a prendere tutti e due, senza fare sacrifici, questo è un vero eroe.
È proprio un eroe umile, che è proprio impossibile che possa starci “sul cazzo”, è un ragazzo- uomo del popolo, e non solo per le motivazioni descritte prima, si vede proprio che ama la gente, e proteggerla.
In più, a mio modesto parere, non ha un background particolare, è proprio un ragazzo trasparente, semplice, che combatte credendo in principi genuini, onesti e sinceri, così tanto che potremmo dire che tra Peter Parker e L’uomo-ragno non c’è differenza: uno completa l’altro.
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Versione scritta di quello che faccio nel podcast a voce.
di solito ci sono sempre SPOILER, attenzione!
Oggi si parla di Hawkeye, puoi leggere la mia recensione sulla serie qui.
Personaggio spesso finito sotto la luce di altri personaggi, o meglio, sotto la loro ombra, “Occhio di Falco” è un personaggio molto diverso. Proprio il fatto di essere però, in questo “buoi”, lo ha reso più interessante, e misterioso.
Clint Barton è uno introverso, che pensa soprattutto ai fatti suoi, e ogni relazione o rapporto al di fuori della sua famiglia, è un peso per lui. Un asociale, per larga parte.
Ha il carattere adatto per il suo lavoro. Nella serie tv, vediamo che è una persona totalmente diversa da Kate, che è invece estroversa e chiacchierona.
Il nostro eroe con arco e frecce, taciturno, pieno di rimpianti, con un passato oscuro, che lo è diventato ancora di più durante il “blip”, i 5 anni in cui metà della popolazione umana era stata cancellata da Thanos.
Questa ultima cosa offrirà a noi spettatori, qualche film o serie tv in più, in cui approfondire ed utilizzare al meglio questo personaggio. Proprio grazie alla serie, abbiamo potuto conoscerlo meglio, spero si possa approfondire ulteriormente.
Perché è proprio uno di quelli che attirano chi non ne ha mai saputo abbastanza, chi non lo conosce, con il suo desiderio di fare tutto da solo, e di pensare di poterlo fare. Usa solo arco e frecce, ma possiede il coraggio di combattere contro cose ed esseri (in teoria) al di fuori della sua portata.
E anche se fa il “duro”, sappiamo che in fondo è un tenerone. Lo si nota quando, dopo aver allontanato Kate, gli rimostra la sua stima e decide di contare su di lei, rendendola forse la ragazza più felice del pianeta. E chissà? Ho avuto un pensiero guardando la serie: forse lui riconosceva il suo potenziale, e forse, voleva (o vorrebbe) farne la sua… Erede.
È un personaggio molto più maturo rispetto agli altri, non so se è per l’età (anche se non sappiamo quale sia, ma possiamo ipotizzare che sia un 50enne, o quasi), o se è la personalità.
Quel che è certo è che è uno che si porta addosso il peso di molte cose: delle persone che ha ucciso, di quello che gli è successo, e sicuramente, anche del ruolo degli Avengers nel mondo.
E questo, nonostante non appaia molto spesso, e nemmeno partecipa a riunioni con il gruppo…
Come si potrebbe biasimarlo, però? Forse sta proprio in questo limbo tra il stare e non-stare con gli Avengers proprio perché il peso della responsabilità del mondo, è decisamente troppo.