Si è usciti malamente dal #girone e sento persone contente di essere in #europaleague con una qualificazione non poi così tanto meritata e #psg secondo.
Si è fatta la più grande figura di m che io rivoluzione e sono contentissima.
allegriout
” A livello di servilismo come siamo messi?” Allegri è semrpe idolatrato oltremodo, basta una piccola vittoria e farlo redimere, si è completamente ciechi ed io, mi son stufato.
PS: dico più volte “video”, ma non sono riuscito a registrarlo per problemi tecnici.
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È un incubo, o almeno lo sembra.
È la realtà, però, non siamo in un film con Freddy Kruger: Allegri continua ad oltranza in direzione (oltremodo) ostinata e contraria ad essere l’allenatore della Juventus.
Com’è possibile? In qualsiasi altro posto sarebbe già stato esonerato, eppure rimane saldo su quella panchina, sembra che sia impossibile sollevarlo dall’incarico, quindi si può anche permettere di fare andare a fondo la squadra e rimane?
Sembra che sia una guerra tra fanciulli, in cui ognuno rimane sulle sue posizioni: Agnelli e Allegri sono amici, ma ognuno di loro due non sembra essere disposto ad ammettere i propri errori.
Chiaramente, questa situazione succede, ahimè, in qualsiasi caso, nella vita.
E a volte non so nemmeno io di cosa mi lamento o di cosa mi stupisco, forse ci aspettavamo troppo dagli altri, e in questo caso, ci aspettavamo troppo da questi due.
Sarebbero dei professionisti, eppure nessuno si assume le proprie responsabilità: se la prendono con i giocatori, con i tifosi che non sono “abbastanza passionali”, dopo averli prima respinti loro stessi.
Chiaramente alcune persone sono violente, ma accogliere persone che sono troppo fredde nello stadio, o troppo silenziose… è stato un errore. Credo sia l’unico stadio del mondo, o d’Europa ad avere così poco “casino”, quando c’è una partita.
Hanno voluto rendere il tifo elitario, perché volevano solo chi appoggiava le loro scelte, ma non è neanche questa la verità: gli individui che sono sempre d’accordo con te, non sono persone che pensano con la loro testa, quindi non appoggiano nessuna scelta, in verità, sono solo succubi.
Questo hanno voluto, una specie di bolla, un “mondo fatato”.
Eppure, ora anche chi credevano che non si sarebbe mai ribellato, ha cominciato a protestare: pezzo dopo pezzo questo palazzo di cristallo crolla. Sempre meno persone sono dalla parte di Allegri e di questa follia.
Da una parte forse, dovrei essere contento: ora sempre meno persone difendono l’allenatore e tutto questo schifo, sempre più persone si renderanno conto di chi sono davvero questi alla guida della Juventus.
Se ci pensiamo è già palese che ci sia una guerra interna, e che Allegri sia uno di quelli che ci si trova in mezzo, pensando che il suo modo di fare avrebbe dato comunque dei frutti. Il calcio in cui crede, ormai obsoleto, non è più “semplice” come credeva.
Appena si trova con una squadra più debole o con più lacune, è incapace di aggiustarle. Si stanno veramente vedendo i suoi limiti.
Mi “dispiace” dirlo ma altri allenatori sarebbero stati capaci perlomeno di individuarle e posso nominare anche gli stessi Sarri e Pirlo.
E invece si è preferito fare questo passo indietro: richiamare “Max”, come in TROPPI lo chiamano, giornalisti, youtubers, come se fosse loro amico.
E lui, l’unico che poteva far funzionare le cose, (secondo loro), è tornato. Sono stati contenti, mentre chi era in disaccordo, chi mugugnava, veniva attaccato, e silenziato, quasi come se fossimo nell’epoca del fascismo.
La pensi diversamente? E no, devi stare zitto.
Cosa che purtroppo vedo accadere in tutti i casi, e non solo quello calcistico. Penso che non ci sia cosa più ignorante da fare, che non accettare il punto di vista diverso, e poi denigrarlo e schiacciarlo.
Si ha paura dell’altro nel senso che si ha paura che qualcuno possa mettere in dubbio le tue convinzioni, ma alla fine, se una cosa è reale, accade comunque.
Come in questo caso: Allegri sta dimostrando tutti i limiti che ha, che grazie alla squadra più forte, e al fatto che le concorrenti erano molto più deboli, non erano mai usciti fuori.
Ed ora?
Beh, e ora queste cose non possono più accadere, perché le persone si stanno “convertendo”, si stanno accorgendo del fallimento e spingono verso le pareti della “prigione” dove credevano di averli messi.
Le persone che difendevano tutto questo prima, si stanno lentamente rendendo conto di quanto siano state indottrinate e mi viene da ridere, dato che dopo due vittorie con Torino ed Empoli già qualcuno cominciava a ripetere:” non è MAX”.
Ormai alcuni si arrampicano sugli specchi, e devo dire che come dice un ragazzo su Twitter, deve rimanere fino all’ultimo giorno di contratto, non ci devono essere più persone che lo difendono, si dovrebbero “svegliare” tutti.
Sarebbe bellissimo, persone finalmente libere di pensare senza doversi sentire in dovere di difendere a spada tratta i loro idoli, o forse le loro convinzioni.
Siamo davanti ad un processo di maturità, da un certo punto di vista: se riesci a capire che il tuo pensiero può essere messo in discussione, per quanto uno rimanga saldo su di esso e cerchi di argomentarlo, è anche giusto pensare, quando si parla, che forse qualche difetto c’è, ma è giusto che sia così.
Siamo umani, sbagliamo: non esiste nulla di perfetto.
E quindi, se qualcosa di simile sta accadendo, è veramente qualcosa di accettabile? No.
Sembra che Allegri, e tutti i fan, siano convinti che il modo in cui vince lui sia l’unico possibile.
È un cieco fanatismo che ci ha portati a questo punto, ormai anche le squadre meno rinomate possono fare un calcio che nullifica qualsiasi tattica difensiva che può adottare Allegri.
E com’è possibile? È molto semplice: il suo modo di fare è superato, obsoleto. Ormai sanno tutti come arginare il “catenaccio”, il famoso modo di fare “italiano” a cui tutti continuano ad essere affezionati.
Solo alcuni ostinati o nostalgici non guardano al futuro, al calcio di oggi che è diventato diverso e continua ad evolversi.
Lui è ormai un “dinosauro”, del calcio. È andato anche fin troppo oltre. Dopo queste figuracce è molto probabile non troverà mai posto ma… da una parte è anche colpa di chi c’ha creduto troppo, come Andrea Agnelli. Se qualcuno potrà prendersela che il loro idolo “Max” è nei guai, se la prenda con chi lo ha richiamato, rovinandolo, brucandolo, come ha fatto con Sarri e Pirlo.
E loro potevano dare una loro impronta, ma niente, dovevano “fallire” in favore dell’unico dio.
Questa ostinazione di dover vincere sempre, l’ossessione del “tutto e subito”, colpa del modo in cui siamo stati cresciuti, quello è il problema.
Ma nella vita tutto ha il suo tempo, così come sarebbe necessario un nuovo progetto sportivo e societario, ricostruire ma farlo veramente, e poter davvero imparare dalle sconfitte. Un allenatore e società che hanno la possibilità di fare un lavoro, uno studio.
Perché “Roma non è stata fatta in un giorno”, e così qualsiasi cosa della vita.
Vogliamo qualcosa di nuovo, qualcosa di concreto, insomma.
Perché uscire dalla Champions è sempre un fallimento, lo si faccia ai gironi o in finale.
È un successo solo se si vince.
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