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Lo scrittore Volante

  • La cosa giusta

    aprile 16th, 2015

    Articolo scritto per “il contest letterario de la “Rivista!unaspecie” al notturno sud. Titolo : lo stesso che leggete su.

    Luogo : manicomio Personaggi: Attore Hard – timido

    Poliziotto – Generoso

    In una fredda giornata di autunno, silenziosa, lenta, malinconica, un uomo sospirava, guardando il cielo.

    Posò poi lo sguardo a terra, osservando con apatia le foglie secchie dagli alberi cadere. Era un giorno come gli altri, come troppi nel maincomio di Arkham. L’agente Bullock rientrava, dopo aver fumato una lunga sigaretta. Tornò più arrabbiato di prima, ad interrogare quell’uomo. Non sopportava i criminali, vero. Ma quelli pazzi, sarebbe stato felice di ucciderli: – Mi stai facendo perdere molto tempo, lo sai? – Tuonò, entrando nella stanza. Il pazzo si nascondeva, arrotolato su sé stesso: – P-p-pietà! – Mi devi solo dire dove trovare Crane. – H-h-h-ho p-paura – Piantala di balbettare, Thompson. – N-n-non volevo, agente. Io delle donne, ho paura. –  Quel pazzo di Crane diceva di guarirti, ma voleva solo fare della paura il suo più grande divertimento. Ora calmati. -Ho bisogno che lei mi perdoni. – Lo farò, appena mi aiuterai. Sarà meglio per entrambi.

    – N-non lei. Quella donna. – Di cosa parlo? – L-l-e ho fatto troppo male. L’ho  v-v-violentata. Ma era solo un porno. – Gesù! Crane ha fatto un bel lavoretto con te. – Può aiutarmi?

    L’agente non volle più arrabbiarsi. Odiava i criminali. E quelli pazzi li odiava perché gli facevano pena. TROPPA pena. Fece chiamare gli infermieri che lo calamarono. E gli venne un’idea: fece chiamare la psichiatra che si occupava di lui. Si veste come quelal ragazza, e entrò nella stanza. Appena l’uomo la vide, si mise a piangere con un bambino. Le abbracciò le gambe, implorando perdono in un mare di lacrime. L’agente tornò a fumare un’altra, lenta, sigaretta. Con lo stesso scenario di prima, ma diversi pensieri. Si domandava se in una città come quella sarebbe mai stato capace di essere un bravo poliziotto. Chi si distingue finisce male, o peggio… In quelle situazioni metteva il suo cinismo e menefreghismo da parte. E aveva quella sensazione, rara nella sua vita, che odiava come tante altre cose. La gioia di fare del bene agli altri. Rientrò nella camera, e stavolta l’uomo, era immobile. Finalmente scoprì ciò che doveva, tra lacrime di disgustosa gratitudine. Era un giorno come altri in quella maledetta città dove era difficile ve ne fosse uno diverso.

    Grazie ai tanti applausi, a metà e dopo il mio racconto. E a Ross, che mi ha abbracciato subito dopo.

  • Bicliclette nella notte.

    aprile 16th, 2015

    Stavo a camminà per la strada di casa mia, con una pressante urgenza di cagare.

    Ero in totale urgenza, ma becco una BICI per terra.

    Ferma.

    Libera.

    Ci penso su, molto.

    ma il mio stomaco bestemmia.

    Così la prendo, senza pensare.

    è utile per distrarmi da pensieri brutti, torno a  casa senza dolori di stomaco.

    E poi la lascio giù, sotto casa …

    Faccio ciò che devo fare, poi  torno giù, noto che manco ci sto,

    e ragazzi…

    appena torno lì, a riportarla dov’era, appena la poso,un tipo la prende e mi fa “grazie”

    io “prego, era tua?”

    Non risponde, fugge.

    Una tipa mi gaurda dalla finestra

    io “ah”.

    … è stata una delle cose più incredibbili.

    L’onestà ha fatto la sua parte però eh.

    Anche non poterla salire in ascensore.

    La dedico a Felice Moramarco, se mai leggerà questo.

    Ti voglio bè ❤

    … no homo.

  • Una piccola citazione – Il Piccolo Principe.

    gennaio 18th, 2015

    “Quando tu guarderai il cielo la notte,
    Visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero.
    Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere.

    E quando ti sarai consolato, sarai contento di avermi conosciuto.

    Sarai sempre il mio amico.

    Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così per il piacere.

    E i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo.

    Allora tu dirai: << Sì, le stelle mi fanno sempre ridere>>.”

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