Oggi scopro un altro che non conoscevo: Albino. Grazie alle condivisioni di Moder e di Y0, sapevo che stava per uscire questo EP di sole 7 tracce, lo scorso 28 novembre, dal titolo “Sabbatico”.
Ero curioso, anche per la collaborazione di Moder. Ho “stalkerizzato” un attimo il profilo Instagram, ho visto che mi sembra meno giovane di quanto credessi e che è Calabrese come me, almeno credo. Non ho trovato informazioni ulteriori, quindi non sono capace di dirvi di più su di lui.
E iniziamo con “Pezzi di Me”., il pezzo introduttivo, che ci fa capire l’atmosfera del disco, un po’ malinconica, rassegnata, riflessiva.
“La provincia mi sta stretta ma non la lascio,
io non faccio musica è una biografia”.
Proseguiamo con “Scuse”, un odei miei pezzi preferiti, e non è per la partecipazione con Moder, è proprio una della migliori come testo, con una bella base, che mi ha fatto “navigare via” con la mente.
Questo EP per molti pezzi “mi ha portato via”, mi ha portato in un’altra realtà, quasi in sogno, perso nei ricordi e pensieri che ho anche io per alcune cose della mia vita:
“Per Cercarti dentro a donne che con te non c’entrano niente,
siete tutti bravi a dire che non serve,
ma c’ho lasciato il cuore e adesso non provo più niente”.
Una canzone che mi ha fatto sentire molto di me, dentro, nel profondo. Questa canzone è riuscita a scavarmi dentro, toccando emozioni che non è capace “andare a prendere”, come se qualcuno mi entrasse dentro per prenderle, meraviglioso.
In pochi ne son capaci, da quando ascolto hip-hop, tra cui lo stesso Moder, che ha fatto “solo” il ritornello”, speravo in una barra, inizialmente. Ora però penso che stia benissimo così, anzi di più.
Mi ha dato anche molte vibes da “Come un Pugno in faccia”.
Sono canzoni molto lente, che ti prendono nel modo in cui vogliono, perché “ti ingannano”, prendendoti di sorpresa, perché hai l’impressione che duri molto poco, ma si crea invece la sensazione che in realtà, duri molto più a lungo, per portarci nell’intimo di noi, grazie alla musica e alle parole.
Mi ha riportato alla mente sonorità da Kiave, Ghemon, ed artisti simili.
Quando l’ho sentito, la prima volta, lunedì stesso, ho sentito una specie di armonia, di sincronizzazione tra la musica e la giornata invernale che finiva, mi sono sentito come se stesse descrivendo la mia vita in questo momento, qualcosa che sta lentamente finendo, morendo.
L’altro mio pezzo preferito è “Carillon”, insieme a “Scuse” è stato l’altro pezzo che mi ha fatto innamorare di questo EP e quindi di Albino, che non conoscevo prima ,come ho detto.
“ Ma io c’ho messo tutto me stesso,
non mi sono mai sentito all’altezza,
di cambiare la tua vita con queste pagine…
Proprio adesso che mi vuole io non so cosa dire”.
Sentire “Sabbatico” è come ascoltare il proprio rassegnato ed ormai silenzioso dolore, che ci dorme dentro. Non lo senti più, ma sai che c’è. È come pensare a qualcuno a cui vuoi ancora bene, ma non puoi più parlarci, non esiste più nella tua vita, ma c’è dentro di te, come tutte quelle ferite che ci portiamo dentro.
Questa è la sensazione che ho provato, ascoltandolo. Magari sembra un po’ strano ma è così che mi è venuto, è così che descrivo questa esperienza, per come mi fa vivere.
Grazie.
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Il nuovo lavoro di Ernia, “Io non ho paura” è una conferma della bravura dell’artista Milanese. Come già detto quando commentai “Gemelli”, è il migliore tra “le nuove leve”, anche se ormai con tutti i più giovani non posso più definirlo così.
La “nuova scuola” sta diventando vecchia, e così continuerà ad andare avanti. Esisteranno già puristi di Ernia e compagnia, il tempo va avanti in modo inesorabile.
Allora, iniziamo con “Tutti Hanno Paura”, la traccia introduttiva, bella intensa, con un po’ di cantato di Mengoni, che accompagna il rap, e che esplode subito, una canzone bella fomentante che ci introduce subito nel nuovo mondo di Matteo.
Come se non bastasse il testo è forte, violento, ci colpisce benissimo:
“A scuola mi chiedevo: ”Perché essere bravo?”
Se la diagnosi era quella di un destino precario
Chiedi il permesso per il cesso, alzi la mano
E devi sceglierti il futuro appena hai il pomo d’Adamo”
Purtroppo questa è la descrizione della realtà, soprattutto per quella di persone come noi, mi sento come lui ad ascoltare questa canzone, la cui base cresce lentamente di intensità, veramente bella, insomma-
Mi ha colpito subito anche la seconda: ”BU!” con dei cori iniziali. Ernia secondo me, con i suoi collaboratori, ha voluto fare del suo meglio. Ormai sanno tutti che hanno un bel po’ di concorrenza, che “devono” emergere tra tutti quelli che fanno musica.
Beh, nel mio caso non c’è certamente bisogno, dato che vi ascolto tutti, e non so più dire chi sia il migliore.
Certamente avete tutti i vostri punti di forza, mi piace Ernia in qeusta traccia per la sua aggressività, la forza vocale sul microfono, che si accompagna benissimo al tempo della base, ed è impossibile restare fermi mentre si ascolta.
(Non avevo ancora deciso di comprare il disco, e nel preciso istante in cui sto ascoltandolo, ho decido di farlo.)
Dopo queste due canzoni con due testi cattivi che preferisco, di critica feroce verso la nostra società abbiamo la prima canzone sentimentale “Bella Fregatura”.
Non male, bella anche qeusta a mio modo di vedere. I miei gusti si distaccano da questo tipo di canzoni, ma volendo dare un parare più oggettivo, devo dire che non è assolutamente una brutta canzone, anche se è proprio una di quelle che a quelli come me fa pensare che piacerebbe di più alle donne.
Ma a parte questi pensieri, andiamo avanti, con “Qualcosa che Manca”, questa mi ha convinto meno, anche se secondo me, musicalmente anche qeusta non è malaccio.
Queste due creano un distacco dalle prime, citte prima, sono più leggere.
A parte i miei gusti, io credo che Ernia sia bravo a fare sia un tipo sia l’altro di canzoni. Per questo sono sicuro che sia bravissimo, cioè anche se io riascoltassi questo disco, saltando queste per il motivo che mi piacciono meno, questo non negherà il fatto che è fatto bene, non so se mi spiego.
Nella successiva “cattive Intenzioni” lui dice che sembra Zlatan di profilo, a me ricorda più Rabiot.
Se il buon Matteo leggerà mai questa recensione, mi farà sapere cosa ne pensa, lo spero.
An che qeusta canzone “tosta”, magari meno intensa, ma anche in questo caso amo muovermi ascoltandola.
“Chi dice che io voglio solo i soldi si sbaglia
Io voglio farla franca come tutti in Italia”.
La prossima è una che ho visto condividere nelle storie, e ho capito il motivo, è una canzone molto profonda, particolare, triste, lenta.
Con un suono di un piano che ci arriva nel cervello, che ti stimola a lacrimare solo con la sua musica, anche senza il testo.
Grazie al nostro caro Genius, ho potuto scoprire l’origine della canzone, qui vi copio-incollo:
“Buonanotte” è una dedica al figlio o alla figlia che Ernia e la sua fidanzata hanno deciso di non avere. Il testo è scritto sotto forma di “lettera a un bambino mai nato” – per citare il noto libro-inchiesta di Oriana Fallaci – in cui Ernia descrive la difficile e sofferta decisione di propendere per l’aborto.
È molto simile come testo, e non solo. Penso che Ernia si sia ispirato all’ex-Club Dogo.
Canzone divertente, non mi ha impressionato particolarmente, anche la successiva: ”Acqua Tonica”; queste sono le canzoni che “preferisco meno”, ma poco importa.
Passiamo poi a “Così Stupidi”, che oltre al testo è bella per come è stata mixata, con una base molto alla Kanye West, almeno quello che ho sentito io, (che in fondo era almeno dieci anni fa, ma dettagli).
Una bella canzone con una forte critica verso la società, riferendosi a tutte quelle persone che passano il tempo a parlare di cose che non capiscono. Il popolo Italiano che vive di polemica sterile.
Mi auguro di non fare la stessa impressione a scrivere questo pensiero sul suo disco, ma chiaramente non stiamo qui a giudicare.
“Diceva Eco: “Eravam stupidi anche prima
Ma almeno non urlavamo nel megafono dei media””
Una delle più belle, secondo me.
Scusate se vado direttamente all’altra canzone che mi ha colpito, ecco, in questo caso, se dovessimo parlare di una di quelle “canzonette da persone superficiali” (scusami Ernia, non è con te che ce l’ho, ma con chi consocerà di te solo queste, capisci?), ecco questa mi è piaciuta molto, anche perché mi sono sentito molto lui.
Mia parte preferita: “Se in strada si scazza, tu fai la pazza e urli pure in pubblico
Ciò mi imbarazza, dei due sono quello più pudico
A costo di esser cattivo, se c’è qualcosa, lo esprimo
Tu dici: “Niente”, però c’hai il mutismo selettivo”
Però diciamo che mi sono sentito lui per come, anche io, a volte ho avuto a che fare con persone che cambiano all’improvviso, almeno così che comprendo la canzone.
Allora è un album che mi piaciuto molto, forse preferivo “Gemelli”, ma in realtà ho visto anche quei tante cose belle. Ernia è un artista molto versatile e forte.
Come ogni album nuovo ha il vantaggio di esserlo e per portare nuova aria fresca. È stato un lavoro commovente, romantico. Forte, coinvolgente, con tante tematiche dentro.
La qualità, second me, è indiscutibile.
Ogni canzone ha la sua parte buona, il suo pregio, che piaccia più o meno, non posso esimermi da esprimere lodi, anche se come ho detto, ci sono state canzoni che mi son piaciute meno, ma questo è.
“Tutto adesso, tutto presto, è tutto presente
Perché temo che di certo in futuro non resti niente
Toglimi tutto, ma ti prego, toglimi il dubbio
Che se saran rose e fiori, potrebbe crescerne il frutto”
Mi farete sapere la vostra, magari, spero di non essere stato troppo ripetitivo, alla prossima.
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