Ormai non sento che dolore. Vorrei che il mio cuore sentisse gioia, ma è come morto. Ed esso era la mia guida, la mia certezza.
Ho perso punti di riferimento, e ora, mi sento come se fossi morto.
C’è solo la delusione, certe volte, non sai come uscirne. Siamo ormai diventati troppo vecchi per cambiare natura, per decidere di fregarcene, per smettere di tenerci,
per fare “come fanno gli altri”, come se mai ne fossimo capaci, come sa mai, ne potessimo essere fieri.
Io che butto il tempo scrivendo, non ho la testa per studiare, non ho la testa per niente. Il mio cuore è distrutto. Ovvero, ho perso la mia guida.
Ed è sempre stata questa.
Domani ho un esame, e non riesco a studiare, troppo impegnato a sentire il dolore dentro il petto.
Troppo impegnato a chiedermi cosa succederà, troppo impegnato a sentire il peso della mancanza, degli errori, delle invidie, delle gelosie.
Troppo stanco per potermi sentire meglio. Troppo stanco di vedere latri vivere la vita che vorrei io, le persone che vorrei vivere io.
Troppo stanco per poter sopportare i pesi, la gente.