Recensione Completa:”Stone Ocean” – l’ultima parte animata de “Le Bizzzarre Avventure di JoJo”.

Oggi vi porto la recensione di Stone Ocean, ultima parte animata de “Le Bizzarre Avventure di JoJo” – quello che da qualche anno è diventata una delle mie serie Manga preferite.

Serie distribuita da Netflix,  e (suppongo) prodotta da David Productione Warner Bros. Japan. Quindi si può supporre sia qualcosa da alti livelli.

Anche le precedenti erano di David Production, la serie è incominciata ad uscire un anno fa, nel 2021, dopo 3 anni dalla fine dell’ultima:”Vento Aureo”, che su Netflix non c’è, si crea un vuoto di due parti del manga, insomma dalla terza alla sesta.

Questo posso  già evidenziarlo come difetto, seppure indipendente. Come si fa a distribuire una serie agli utenti che fanno questo salto temporale? Praticamente si costringe il cliente a cercare alternative, quindi, beh, che figura ci fai? Ho perplessità.

È chiaro che è un tutto un gioco di concorrenza coi diritti, ma che …disagio.

Comunque la parte 6 della storia ha come protagonista Jolyne Cujoh che per motivi ignoti ha il cognome con la “C” e l’h finale a differenza del padre, Jotaro Kujo, forse perché americana?

È l’ultima della generazione Joestar, che all’inizio viene arrestata e messa in prigione per un complotto ai suoi danni, il padre se ne rende conto e va a provare a salvarla: all’inizio però la giovane sarà contrariata dalla sua presenza, dato che è sempre stato distante.

Un “lato oscuro” di Jotaro, qui. Il mio JoJo preferito è lui, lo dico senza problemi, un uomo molto freddo, distaccato, che sembra uno che non sia capace di amare, avendo anche modi molti bruschi di comportarsi, insomma, da adolescente sembrava un tamarrone, e da adulto un burbero.

Sappiamo bene che ha i suoi modi per amare, che sono proprio quei modi bruschi a dimostrarlo, cos anche a volte faccio anche io nella mia vita, nei miei rapporti.

Forse   per questo mi piace Jotaro, e credo che sia anche un po’ un esempio da seguire: mostrare i sentimenti solo  quando puoi, altrimenti, stai sempre all’erta.

Si giustifica la sua assenza con il fatto che debba inseguire (come in questo caso), i demoni lasciato da Dio, il suo antico nemico.

Infatti anche se ha smesso di esistere per mano dello stesso Jotaro in “Stardust Crusaders”, ha lasciato degli stralci che minano la pace della famiglia Joestar e anche del mondo.

Quindi la colpa, come ci fa pensare Araki, non va data a Jotaro, ma a chi si è appropriato del potere stand, di Dio, insomma.

Non vi racconterò l’intera trama, e quindi… attenzione agli SPOILER, non procedete oltre se non avete finito:

iniziamo dalla fine, dall’ultima puntata in cui già nella “opening” (nella sigla), vediamo immagini che per chi come em aveva letto il manga già sapeva cos asignificasse, dato che vediamo un ritorno alla primissima sigla, quando il primo dei JoJo, Jonathan Joestar fece la sua comparsa, poi passando per tutti gli altri protagonisti, e immagini della lotta tra Jolyne padre Pucci, il villain della storia.

Sappiamo che è arrivata “la fine”.

E la sigla dopo l’ultima puntata (la ending),mi ha fatto emozionare ancora di più, hanno avuto la genialata di mettere “Roundabout”, degli Yes, come succedeva nelle prime serie: Phantom Blood e Battle Tendency, richiamandoci i ricordi, accompagnati da alcune immagini che ci facevano vedere le sagome dei protagonisti:

Jonathan correre con il suo cane, Danny, Joseph a Venezia con Caesar…e così via.

Come finisce la storia, vi chiederete? Lo sapete se l’avete visto, quindi non ripercorrerò tutto, sapete che Pucci, grazie al potere ottentuo a Cape Carneval, evolve il suo stand da Whitesnake a C-Moon e infine, Made in Heaven, con cui fa una cosa piuttosto inconcepibile, pazzesca. Ha il potere di accellerare il tempo, lo porta avanti, come mandare avanti una canzone, skippandola, come quei tasti nei lettori cd, negli mp3, le doppie o triple frecce, la stessa cosa.

Fa finire l’universo attuale e ne inizia un altro in cui dice che accadranno le stesse cose, dice che le persone che erano morte in quello precedente lì non esistono.

Questo è il grande “reset” di Araki, che dopo inizierà una nuova avventura, con nuovi personaggi, come ben sa chi, come me ha letto Steel Ball Run e JoJolion.

Succede l’impensabile, muoiono i protagonisti del manga, di Stone Ocean e compagni.

Muore Jotaro, Muore Jolyne, pazzesco.

Il cattivo finalmente, vince, qualcosa di impensabile accade.

Tuttavia, se avete visto la fine, sapete che comunque Pucci verrà ucciso da Wheater Report, ovvero dal potere stand di quest’ultimo, da Emporio.

La serie finisce con lui che in modo APPARENTEMENTE causale incontra Ermes, Jolyne e Anasui in altre vesti, con altri nomi, ma lo stesso aspetto e anche personalità.

Ciò ci fa suppore che Jotaro sia ancora vivo, in un certo senso, ma che come sua figlia, ha vissuto un’altra vita, una normale, senza Dio, senza stand.

La famiglia Joestar si è liberata della sua antica maledizione, ovvero che morivano giovani come si diceva in Battle Tendency?

Anche se lo stesso Joseph è invecchiato, quindi in teoria l’aveva spezzata lui, ma sembra “ritornare” con Jotaro e figlia.

È particolare questa fine perché non te l’aspetti, mentre leggevo il manga e chi ha visto la serie era andato avanti convinto che i Joestar l’avrebbero puntata anche stavolta, e invece…

Commento questo evento perché per me, Araki ha osato, non tanto con noi lettori, e appassionati, ma con sé stesso, come lui stesso ha dichiarato: diceva di essere arrivato ad una “fine”, non sapeva che altro raccontare con quei personaggi.

Una sfida con sé stesso, affascinante, bello…

Ma mi dispiace per la dipartita di Jotaro, onesto.

La serie si vede che ha avuto un budget elevato, le scene sono animate molto intensamente, sembra di guardare un film o un videogioco ad alta definizione, a volte.

Cosa che aiuta molto lo stare “incolato allo schermo”, o volerne vedere di più. Dato che i combattimenti e l’avanzamento della trama, possono essere ben accompagnati da questa alta qualità.

Cosa che non vediamo sempre nelle serie più lunghe e ancor più mainstream come One Piece, a causa del fatto che le puntate sono troppe, invece in questo caso sono di meno, e i soldi si concentrano melgio, penso.

Questo giustificherebbe il fatto che questa serie, Stone Ocean è FASTIDIOSAMENTE uscita “a rate”, e non una a settimana o completa. “Vizietto” che sto notando essere molto utilizzato dalle case giapponesi, come nel caso di Attack on Titan.

Motivo? Spalmare il budget immagino, ma così lasci i fan a lamentarsi perché siamo costretti ad aspettare MESI per finirne una, soprattutto quando sappiamo che sta per finire.

Io lo detesto, voi?

E niente, non ho analizzato tutti i punti, ma quelli per me maggiormente salienti, ditemi la vostra se l’avete visto, e ci si “vede” alla prossima.

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