Mi rendo conto di avere ormai una certa stanchezza, non riesco a trovare la voglia di uscire, andare in giro. Ormai il pensiero di andare “per locali”, mi sembra una cosa stupida  o comunque sciocca,  e che mi scoccia.

In fondo siamo quasi forzati ad andarci, per una questione sociale, perché “lo fanno tutti”. Alla lunga, dopo anni di bevute potrei pensare di averlo fatto per poi ritrovarmi a pensare che non è mai stato da me.

Come mi sono anche stancato di impegnarmi, anche di cercare qualche affetto, donne, amori.

Ci si stanca, di soffrire, di darsi da fare, di cercare, di “correre dietro”. Non perché non lo vorresti, ma sai, forse non hai più le energie da spendere come un tempo, o forse sai che ormai vuoi usare quelle solo per cose che valgono la pena.

E dopo anni sai che non ha senso andare “Per locali”, magari non qui, e non da persona senza un lavoro.

Il fine settimana dovrebbe essere un momento per rilassarsi, credo. E invece viene usata come la più classica delle scuse per ubriacarsi.

In fondo a me piace bere birra, di alcuni alcoolici ne apprezzo proprio il gusto, ma in quel caso non c’è bisogno di berne molti.

Forse sto invecchiando, o forse ho semplicemente visto, nel corso degli anni che spesso non serve a nulla, uscire per locali.

Mi sono divertito davvero poche volte, e comunque mai qui a Lamezia, o quasi mai. Sempre a Bolo o con le compagnie giuste.

Quelle che fanno bene al cuore, con cui puoi ubriacarti, divertirti, persone con cui ti senti protetto, ecco.

Quelle con cui condividi dei momenti in cui ti lasci andare, sì, come per me il teatro.

Mi sto rendendo conto, però come ormai io preferisca la mia compagnia a tutte le altre. Sto da solo, ma lo so fare benissimo.

Ieri notte siccome non riuscivo  a dormire perché il letto lo aveva fatto mia madre ( cosa che non succede mai, ormai lo faccio solo io), mi sentivo a disagio, perché non l’avevo rifatto io.

C’è qualcosa nelle nostre menti, nei nostri corpi, percorsi svolti tante volte, che nemmeno ci rendiamo conto che sono così perfetti.

Sembra che io lo rassetti in maniera semplice, magari non del tutto “ordinata”, ma è quella che mi impone il corpo, quella che sa che quando ci entrerà si sentirà bene e dirà “perfetto”.

Quindi che importa se è semplice, apparentemente, se SEMBRA che sia fatto male, quando in realtà è il modo perfetto in cui mi sento a mio agio, al caldo?

Capisco che in nessun modo qualcuno può conoscerti meglio di te stesso, ed io mi sono voluto conoscere a lungo.

Siamo amici con me stesso, ormai, i migliori.

Se impari a bastarti, e avanzarti, sai che puoi anche smettere di dire i cavoli tuoi, magari a chi non si farà tanti problemi a tradirti,

e se le cose me le dico da solo, senza farle “uscire” ho notato che le cose che preoccupano, danno fastidio, o anche dei piccoli accenni di cotta, finiscono molto più in fretta.

Forse a volte è il fuoco che alimentano altre cose o persone, il problema; nel mio caso la rabbia ha provocato parecchi problemi.

Ma se tutto viene limitato, finisce presto.

E  ti stanchi anche di dire come ti senti a qualcun altro, ti stanchi di tutto, perché sai che molte cose fanno solo male.

La sofferenza va condivisa solo quando puoi farlo, perché ho notato che non in molti la capiscono e c’è chi a volte, la usa per indebolirti.

E niente, ti rompi i coglioni di tutto, pure a toccarteli.

Sembra che resti poco, ma in realtà resta tutto.

Siamo piccoli, ma per noi stessi siamo l’universo.

Amatevi di più, soprattutto chi ha problemi a  farlo, e spesso sembrano molte donne a cadere in questa trappola, di mancanza di autostima.

Come ho detto in qualche articolo fa: la felicità è il non-volere.

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