Avevo perso una nave
Ero naufragato.
Questa era la mia sensazione,
l’acqua mi aveva inondato,
mi ero sentito terribilmente impotente
più ci prima.
Mi sono sentito inglobare
Dall’acqua.
Non riuscivo a respirare.
Pensavo che un giorno avrei ritrovato la mia nave,
che forse sarei arrivato ad una riva
e che sarebbe adnato tutto bene, di nuovo.
Penso che invece, sono ancora nel mare,
a farmi trascinare dolcemente dalla corrente.
Sono ancora perso,
non c’è nessuna nave,
non c’è niente da salvare.
Tocco soltanto i pezzi del mio relitto che galleggiano,
poi l’acqua mi porta lontano,
con me tengo soltanto il ricordo.
Faccio compagnia alle balene,
guardo il mondo
in questo stato immerso,
senza più domandarmi
dove andiamo.
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6 risposte a “Perso nel mare.”
io… ho paura dell’ acqua… non so nuotare…
è una mia debolezza…
per me… è troppo tardi per imparare…
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Oh mi dispiace, perché è troppo tardi? 😦
La poesia comunque descrive un ostato d’animo… 🙂
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solo al pensiero che devo imparare a nuotare… mi blocco… la paura si fa sentire…
in ogni caso… si dovrebbe Imparare da bambini… non da adulti…
quale stato d’animo?
la solitudine?
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ah, beh ma non è “mai troppo tardi”…sai come si dice.
nono, il cambiamento.
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ne sei convinto?
io… credo… che per alcune cose della vita… è troppo tardi…
bisogna viverle nel momento in cui si presentano…
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Può darsi, ma in caso non vale più la pena penarci
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