È la prima volta in assoluto che ascolto Mace, ormai famoso DJ e producer Milanese. Non ho ancora sentito “OBE”, avevo sentito giudizi molto positivi su di esso.
Ora però, parliamo invece dell’ultimo lavoro: “Oltre”. Un disco tutto strumentale, senza voci, solo con la musica, quindi.
Ha molte “positive vibes”, una musica elettronica, con l’introduzione di vari strumenti, in cui si viaggia tra diversi generi. Un po’ di ambient, lo-fi, jazz… Questo si nota già dalla prima traccia:”Breaktrogh Suite” che possiede numerose variazioni, e le nostre orecchie vengono stimolate diversamente.
Sembra proprio che l’artista si sia (giustamente) divertito a sperimentare diversi suoni, e metterli tutti insieme in un unico pezzo di quasi venti minuti.
È proprio musica da ascoltare con le cuffie, magari in giro, mentre guardi un po’ la natura, perché è qualcosa che ti trasmette diverse sensazioni. In effetti è proprio così che l’ho sentito la prima volta.
Questa caratteristica, in verità, non manca nelle tracce successive.
Mi aspettavo che “prima o poi”, arrivasse qualche rapper, dato che ho l’abitudine di cominciare un album e poi leggere i titoli delle canzoni, pian piano e invece non è successo.
Cosa che non mi è dispiaciuta, anzi, credo che sia stato meglio così, perché ho potuto ascoltare qualcosa di nuovo, che si è fatto conoscere proprio per quello che è lui e non per gli eventuali ospiti del suo disco.
Mi ha ricordato per alcuni tratti Iosonouncane, ma in realtà l’ho preferito, ritenendolo più bravo.
Purtroppo mi capita di rado di sentire artisti che fanno prevalentemente o solamente musica, senza l’accompagnamento della voce, sì, perché alla fine è quella a cui molti danno priorità, alla fine non dobbiamo dimenticare che il canto non è mai la cosa principale, è solo il “più” alla musica, quella che esiste già, il “motivo” per cui siamo qui.
Ed è stato giusto ricordarmelo tramite questo album, che ci presenta senza invaderci troppo i timpani, diciamo, la sua bellezza.
È una musica che varia, non solo la prima traccia, ma anche le successive, come ho detto, con numerosi effetti musicali e ambientali.
Come in “ologramma”, che mi ha fatto ricordare qualche musica un po’ più “vecchia”, molto simile alle colonne sonore di qualche gioco indie, come ad esempio: Katana Zero, che avevo apprezzato tantissimo.
È una musica che mi va di ascoltare in un pomeriggio come quelli di queste giornate, seduto su una panchina, o camminando lentamente, godendomi la fine della giornata, lentamente, trascinato da queste note, che mi picchettano le orecchie e il cervello, abbandonandomi ad essa.
È come se fossi coinvolto in un ballo lento, senza fretta, senza troppa voglia di farlo, se capite cosa intendo. Ed è uscito con l’atmosfera giusta, con le sensazioni che già mi danno di per sé queste giornate, questi periodi.
Sono molto contento, perché quando la musica mi trasmette queste cose, vuol dire, secondo me, che l’artista ha fatto centro, ricordandomi anche che la musica la si ascolta anche per aiutarci a calmarci.
Certamente ci sono pezzi anche un po’ più movimentati come:” espansione”. Musica elettronica che esiste per ascolto e non per ballarci in discoteca, non necessariamente.
Insomma, mi è piaciuto veramente molto, ci sono state numerose tracce che mi hanno colpito in positivo, oltre a quelle già citate:
E l’ultima:” Risveglio ”
La musica stimola i sensi, leggendo i titoli, ti lasci trascinare un po’ dall’immaginazione e ti vengono in mente cose che richiama la musica, le sensazioni che trasmette, un lento e tranquillo risveglio, appunto, o uccelli che volano.
10/10, uno dei migliori lavori di maggio.

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