Oggi parliamo di un artista che non ho mai amato in modo particolare, per me è sempre stato in un limbo tra il piacermi, piacermi molto e a volte per niente.

Egli è Gemitaiz, un rapper che conosco da ormai diversi anni, molto prima ancora che diventasse famoso come oggi.

Se non vado errato, l’ho sentito per la prima volta, in “A me no”, nel fantastico album dei Brokenspeakers:”Fino al collo”, in cui lui fece una strofa fantastica, a dire il vero.

Ma ora siamo dieci anni dopo, quel Gemitaiz, in un certo senso, non esiste più.

Parliamo di “Eclissi”, l’ultimo album uscito da poco, che mi è piaciuto abbastanza: scorrevole, non troppo impegnativo, e non ho sentito come dire, il passare del tempo mentre l’ascoltavo, che è una cosa buona, credo.

Un po’ come i buoni Marracash e Gué, Gem parla della sua vita precedente, anche lui si guarda indietro, quando era una persona senza successo, molto più normale di oggi.

Non sono un grande fan della musica commerciale, in ogni caso. Anche se è molto piacevole, a volte, e non sempre la disdegno.

Tuttavia, mi viene da storcere il naso, quando sento cose come: “mi piaci te, fanculo ‘ste zoccole acide”, (nella prima traccia:”Adesso”), che sono cose molto da adolescenti o da ragazze che cercano qualche romanticheria, insomma.

In un certo senso, capirei se queste frasi venissero da artisti di 20 anni, ma Gem, hai la mia età, suvvia.

Questa è una critica un po’ scherzosa: a volte anche io faccio pensieri del genere, anche io mi ritrovo ancora in pensieri un po’ immaturi, ma ci sta.

Così è la vita, almeno quella degli artisti che scopano.

Comunque, a parte le idiozie, andiamo avanti: non so se si autocita in: “Eclissi”, la terza traccia con Neffa, quando dice “io ho sempre fatto solo questo”, mi ha ricordato la rima in “A Me no”, citata sopra:” E io so fare solo questo, non so fare le combinazioni alla SNAI”, e forse anche quando dice: “Perché non esci il sabato?” mi ha ricordato: “Resto a casa il Sabato”, in “Giornate vuote” del bellissimo lavoro di Frenetik & Orang3:”Zerosei”.

Ad ogni modo, ho apprezzato, sia le citazioni, che le canzoni.

Spesso dico che non amo l’orecchiabile, ma come ogni cosa, va contestualizzata: in questo caso mi va e mi va anche molto bene.

Chi ama la musica, come me, non può certo “rinchiuderla” solo in alcuni modi di pensare e contesti, come già detto e ripetuto numerose volte, provo a mantenere la mentalità aperta, cercando di superare i limiti, ma sono sempre consapevole di averne.

Ad esempio, so che alcune cose non mi riescono a piacere, come Madman. Anche se devo dire che la traccia con lui, ha spaccato.

Ovvero: Top. Anzi, vi dico anche di più, mi è piaciuto più di Gemitaiz, l’artista principale.

Anche Sfera Ebbasta non mi entusiasma, ma ha fatto un ritornello carino in “Pornstar”, anche se è quella che mi è piaciuta meno.

Palesemente è la canzone concepita per diventare vendibile e/o tormentone.

Non vedo l’ora, di sentirla tutta l’estate, ah, no.

Ci sono poi le mie tracce preferite, quella con Noyz:”Pochette”, in cui spaccano entrambi e quella con Coez e Marracash:”K.O.”, sono veramente fatte bene, belle basi, belle rime, niente da dire.

Nel complesso, concludendo, bell’album, considerando anche il fattore che Gemitaiz è quello che è, ovvero non è mai stato nel mio “Olimpo” dei preferiti.

Però è migliorato molto, penso che abbia corretto diversi difetti che ho sentito in alcuni pezzi negli anni in cui l’ho sentito, feat. Compresi.

Personalmente, “Eclissi” è esattamente quello che mi aspettavo, non è un capolavoro, neanche il totale contrario, non ha dato molto di più, né molto di meno, insomma.

Voto personale: 8.

Alla prossima.

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