La mia vita non vi appartiene.

Non ho mai capito perché si è sempre voluti accorrere, ad ogni mio sbaglio.

Sento tante cazzate, da una vita. Qualcuno pensa di avermi capito, ma non ha capito mai un cazzo. Non sopporto queste cose. Cerco consigli e trovo solo giudizi e “divieti”.

Non possono essere persone che mi vogliono bene, sono cose tossiche, come quando qualcuno vuole che cambi, vuole forzarti a volerle bene, a trovare qualcosa in comune…

Odio le cose poco spontanee, le critiche preventive.

Mi dicono che mi vogliono bene, ma non basta solo quello, ormai lo capisco. Ci vogliono delle cose per far funzionare un rapporto: se provi a forzare le cose, faranno schifo.

Ma come faccio a spiegarglielo? Non lo so.

Non voglio nemmeno più pensare, sta di fatto che sono veramente stufo. Per troppo tempo ho sentito dire non consigli, ma modi secondo gli altri in cui dovrei comportarmi, dovrei vivere, cercando di fare non di me una persona spontanea, un amico, ma qualcosa che vogliono loro.

Per troppo tempo mi volevano dire come dovessi vivere, come dovessi amare, con chi stare o no.

Non erano consigli, non erano modi per starmi vicino, ma erano modi di prevaricare di imporre il loro punto di vista su di me.

Giudizi, pregiudizi, tutto si perde in un immenso oceano di merda e di cazzate sul mio conto che non posso tollerare più.

E se succede anche un minimo che qualcuno prova ad invadere la mia libertà mi incazzo. E sapete perché?

Perché mi sento come se stessero assalendomi, imponendo tutto su di me, anche il loro amore. Io non so cosa voglio, ma sento ormai che molte cose dentro di me sono morte e sepolte.

Il mio bambino interiore, il cuore, la speranza. Sono ormai nel realismo più completo, non posso credere che possa esserci qualcuno che ora voglia invadere il mio spazio.

È uno spazio ed un’autonomia che ho faticato molto a conquistare, sapete? Ora so di potermi amare, di potermi bastare, che veramente, se ho bisogno di una mano, la trovo alla fine del mio braccio.

Io mi conosco, io mi vivo, 24 ore su 24, non mi fermo nemmeno quando dormo.

Per troppo tempo io la rabbia e il silenzio, momenti che nessuno sa, che nessuno conosce.

Ora se vedo che ho una parvenza di opportunità, se non mi interessa, la rifiuto. Voglio quello che voglio davvero, e se non posso, voglio un qualcosa allo stesso livello o simile.

Merito di molto di più di tutto questo. Non ho sofferto per accontentarmi, non ho sofferto e sono cresciuto per permettere ANCORA a qualcun altro di dirmi cosa fare e come amare.

Tipo te, che mi conosci da due ore, non hai lasciato nessuna spontaneità, mi conosci da due ore e pensi di aver capito tutto di me.

Dici che mi faresti soffrire, scendi dal piedistallo, per favore.

Mi dispiace, ho sofferto anche troppo, e sono stanco. Non ne sono più capace, figurati se lo sei tu che vuoi impormi il tuo amore.

Forse ho vissuto più di molti, dato che ho abbandonato tempo fa queste lande, ho visto più di molti, non sono stato qua solo, a fare la polvere.

Voglio tornare lì, dove mi sentivo vivo, dove potevi sentirmi libero, e conoscere, ancora ed ancora, non voglio fermarmi.

Beati voi che avete visto poco, pensate che la vita sia negli sguardi “cattivi” che mi rivolgete, pensate pure di farmi paura. Nei vostri baretti ed aperitivini, e panini di merda.

A volermi ancora nel modo che decidete voi, ad impormi sempre il vostro pensiero.

Non volete bene a nessuno,

non volete bene a nessuno se non lasciate mai la libertà di sbagliare, se volete solo impedire a qualcuno di essere libero di amare e vivere come vuole.

La cosa grave è che lo fate a voi stessi, vivendo i consigli come modi assolutamente corretti di vivere, per voi. E io ho amato, in modo spontaneo, mi sono innamorato. Non ho mai avuto la libertà di sbagliare da me

Io non posso essere più amico vostro, perché sai, la mia vita non vi appartiene,

 toglietele le mani di dosso.

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