Vi sembrerà esagerato, ma non è facile recensire:”Xenoverso”, il nuovo album di Rancore, al secolo, Tarek Iurchich.
Essendo la prima volta che lo recensisco, fatevi dire che è uno dei miei preferiti da lungo tempo: l’ho conosciuto nel 2011-2012, sono passati più di 10 anni.
Al tempo ancora suonava con Dj Myke, e comprai al tempo il primo disco da quando lo conoscevo: “Silenzio”, che ad oggi, resta, per me, il migliore che abbia fatto.
Le mie canzoni preferite, sono “S.U.N.S.H.I.N.E.” e “I complimenti”, a dire il vero.
Comunque, l’amore per Tarek viene dato da diversi fattori, l’ho conosciuto in un periodo abbastanza buio della mia vita, ed è mio coetaneo, forse l’ho capito meglio, per questo.
Ho avuto la fortuna di vederlo dal vivo nel 2018, dal vivo con Murubutu e Claver Gold al Botanique.
E lì, comprai “Musica per Bambini”, l’ultimo disco prima di questo, il primo senza Dj Myke. Che non era male, ma non mi aveva convinto.
Ed ora basta con i preamboli, entriamo nello Xenoverso.
Un album che è molto interessante: perché ripercorre stili precedenti, come quando, appunto, stava con il Micionero e il “nuovo” Rancore, autonomo, che però dimostra di funzionare anche senza di lui. Per me resta al top quando era con lui, ma andiamo avanti, ormai.

Questo disco per me, offre stili nuovi e vecchi. Rancore è rimasto lui, ma si è un po’ evoluto, è cambiato, maturato.
Alcuni pezzi sono più elettronici, atmosferici, come “Freccia” o “Eden”, con Dardust; altri, ricordano il Rancore precedente, con canzoni più “allegre”, o satiriche, come “Federico” (in cui si riferisce a Niezche e il suo “Dio è morto”) e “Guardie & Ladri”.
Tarek ci introduce nello “Xenoverso”, con “Ombra”, un ottimo inizio, con un campionamento incredibile.
Questo album mi ha rapito, mi sono sentito trascinato nel viaggio del cronosurfista.
Alla faccia di chi su CMC, postava e strapostava le storie di Rancore, dicendo che fosse qualche tipo di bimbominchia, io, silenziosamente, attendevo che uscisse il disco per poter giudicare ciò che contasse per davvero.
Album con due soli feat, del resto Tarek sa fare benissimo tutto da solo, scrive tanto e si vede.
Forse ha anche voluto farci vedere che c’è vita dopo Dj Myke, e secondo me ci è riuscito in un ottimo modo.
Album con citazioni letterarie e filosofiche, come il suddetto Federico e anche “X Agosto 2048”, palese citazione alla celebre poesia di Pascoli.
Senza contenuti strettamente intimi, si capisce che parla di sé; ma meno esplicito, come lo è ormai da anni, un modo di esprimersi totalmente diverso.
Questo è lo stile di Rancore.
Un album sempre pieno di diverse tematiche, usando lo storytelling, un po’ come Murubutu, un po’ come Caparezza, ci può colpire direttamente, ma non è semplice come quelle canzoni o artisti che mi prendono subito, quando mi sento essere loro, insomma.
Questo, chiaramente, non abbassa la qualità della musica.
Soggettivamente, però, continuerò a preferire chi della propria vita, ne parla apertamente. Il solo modo in cui mi sento rispecchiato in lui.
Comunque, è l’ennesimo album di eccellente fattura uscito ultimamente.
Non ne salto una, tutte belle, il che vuol dire che può avere un solo voto: 10/10.
Alla prossima.

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2 risposte a “Recensione:”Xenoverso” – Un Rancore Rinato?”
io… conosco solo la canzone… “argento vivo” con Daniele silvestri… cantata a Sanremo…(non mi ricordo l’anno)…
ti auguro una buona Pasqua… 🐰🐣 che sia piena di ovetti musicali! 🎵🙃
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Buona pasqua e grazie! Spero ti sia piaciuta quella canzone:)
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