Il nuovo album di Metal Carter, è la conferma di uno degli artisti horrocore-hardcore rap, migliori d’Italia.

Sì, perché certamente per gli appassionati del genere, non delude, le basi, i testi, sono assolutamente sulla giusta lunghezza d’onda.

Personalmente non adoro l’horrcore, ma chiaramente mi piace.

Il sergente di ferro, per me ha un difetto, che non saprei bene definirvi. Sembra che ci tenga anche troppo ad andare a tempo, ha una voce ben poco musicale, non sempre sembra avere necessaria varietà di flow.

Quindi, ai più, ascoltarlo sarebbe piuttosto statico e noioso. Ma questo (per me), difetto, è una cosa che ha sempre, e non solo nell’album.

Anche se non è sempre così, in “A me di Roma piace il Rap”, ad esempio, questa cosa non c’è, quello che vorrei dire è che forse è un limite, che non riesce a migliorare.

L’album presenta tematiche legate al genere, e per me, anche bei testi.

La intro è molto forte, la musica comunque in generale non è troppo “dura”, o forse, sono io ad averci fatto l’abitudine.

Si prosegue con “Fiducia Tradita”, che per me ha il maggior pregio nel testo, specialmente quando nel ritornello dice:

“Una vita affidata a chi non l’ha capita”. Ecco, mi sento in questo pensiero, anche io, per moltissimi tratti.

Un altro pezzo che mi è piaciuto, è:” Suona Male”, in cui, al primo ascolto, mi è sembrato che Lord Madness suonasse male, riascoltandola, invece, ci sta benissimo.

Passiamo subito dopo a:” Chiamala Death- Queen”, dove c’è il suono cupo di un pianoforte, base ben mixata ed è una delle migliori dell’abum. Qua quel difetto che dico, non c’è, ad esempio.

Ma senza elencarvi una per una le mie tracce preferite, che scriverò alla fine, vi dico che nel complesso è ottimo, soprattutto per chi ama questo genere, magari il buon Metal Carter non sarà (a mio gusto), il migliore, dato che posso preferire lo stesso Nor Psychohead, però questo disco ha sonorità che sono su quella lunghezza d’onda, ma non ha voluto restare fisso in quella cosa, portando musica di forza, di ribellione, di rinascita, horrcore e concious rap, il sergente di metallo, ha voluto lasciarci un messaggio.

In fondo, non c’è niente di nuovo: un rapper underground critica quelli più famosi, che sono, come si dice in “Street Notoriety”, Ossessionati dalla notorietà.

Per certi punti di vista, potremmo pensare che questa storia è stata detta e ripetuta da molti, che ha “un po’ rotto il ca…” Per altri, invece, io penso di poter essere contento che ci sono ancora persone che lo fanno, non solo tra i “vecchi”.

Io mi auguro che l’underground continui ad esistere, e “fanculo al pop-rap”, appunto.

In fondo, questa musica è quella che regge quella più famosa, è come se fosse, appunto, la periferia della città, quella che è meno sotto i “riflettori”, ma che magari, è costituita da persone che lavorano duro per il posto in cui vivono.

E il male è vedere che ne godono spesso, i più ricchi.

Concludo questa recensione, ringraziando Metal Carter, per averci dato: “Per Te”; ascoltandola, gli ho detto “grazie”, e lo ribadisco qui.

Metal Carter non lo metto tra i miei preferiti, questo album non mi ha entusiasmato troppo, però, posso dire una cosa senza problemi, che Metal Carter, ripeto, non sarà il migliore, ma c’è la certezza che è molto meglio di molti, che veramente, come diceva Suarez nel suo disco, sono tutti “Cloni di cloni”.

7.5/10.

“Queste parole sono per te, Secco.

Servono a renderti una persona migliore.”

.

Se hai apprezzato lascia un “mi piace”, per farmi sapere che hai apprezzato, e se hai qualcosa da dire, lascia un commento, per farmi sapere la tua, e grazie! 😊

E condividi, se pensi che qualcuno possa essere interessato ai miei scritti e contenuti,

E, se ti va, seguimi, trovi le mie pagine social e podcast!

Trovi tutto qui sotto

👇👇👇

• Instagram
• Facebook
• Twitter
• Spotify
• YouTube
• Link