#Romanzoapuntate:”Come il Fumo”

Ogni #mercoledì vi porto:” Prendetevi Anche il Cielo”, un romanzo che è ambientato in Calabria, e parla proprio della regione, e di alcuni suoi problemi, come la mafia, il disagio giovanile e altro…

ATTENZIONE: si precisa che, come altri racconti del blog (poesie incluse), questa è un’opera di fantasia. Ogni riferimento a luoghi, eventi, reali (varie ed eventuali) è puramente casuale!

Romanzo scritto e curato da me: Paolo Pileggi/Lo Scrittore Volante, tutti i diritti riservati.

Il titolo è ispirato ad un passo della poesia di Franco Costabile “L’ultima Uva”.

Puntata precendente:”La casa del Panda

“Come il Fumo”

Il panda aveva qualcosa di conciliante, faceva qualcosa di illegale, ma era perennemente rilassato. Le droghe erano per lui una via di fuga, qualcosa che gli fermava le paure, le ansie, fungendo da freno inibitore.

Così pensavo, guardandolo vivere quella situazione in cui non sembrava capace di poterne uscire più.

C’era un murales sul suo palazzo, rappresentava una balena bianca, con linee di colori vari sulla pelle, feci una foto:

  • Questo l’ha fatto un mio amico. – Mi disse.
  • L’ha fatto perché ci vivi tu?
  • Boh, anche. Forse anche una tipa di cui era innamorato.

Entrammo nella sua macchina e andammo in piazza.

  • Come ti devo chiamare?
  • Come ti pare! Francesco, Ciccio, “Panda” …

Notai dei tatuaggi, sul braccio c’erano scritte, sul collo erano tatuati due serpenti che si incrociavano, l’Uroboros, creavano il simbolo dell’infinito.

  • Cos’hai scritto sul braccio?
  • È parte un testo di una canzone.
  • Che dice?
  • “Nel buio tu cammini con me, tu sei il motivo per cui sopravvivo perché mi hai dato un obiettivo finché finché lacrime rosse non cadranno sull’asfalto, vedrò il tuo volto, saprò perché mi hai scelto”.
  • Wow, canzone d’amore?
  • Sì, ma non per le donne.
  • E come si chiama?
  • “Cose Preziose”.

Aveva una strana caratteristica, nonostante il caldo aveva con sé sempre una felpa gialla e spesso se la metteva, diceva che gli faceva fresco.

Io avevo l’impressione che avesse bisogno di nascondersi da qualcosa, qualcuno. O era solo sé stesso?

Tossiva e sputava molto spesso, l’erba gli faceva questo effetto. Però in presenza di altro, cercava di farlo meno rumorosamente e platealmente.

Arrivammo in piazza, mi spiegò che stare in punti precisi era il modo perfetto per farsi trovare da chi la voleva. I ragazzi delle scuole erano i clienti più numerosi.

Lui si sedette tranquillo su una panchina con me, iniziò a fumare e disse:

  • La clientela, tanto non manca. Basta stare fermi ad aspettare, siamo come fiori per le api.

Si guardò in giro, come un re guarda il proprio regno. Quel posto, era dove girava la sua droga, dove i soldi si moltiplicavano.

  • Mi sembri uno a posto. – Disse, all’improvviso. – Mi dispiace di averti sparato addosso, io manco volevo farlo, voglio starne lontano.
  • E allora, che ci facevi lì, se vuoi restare lontano dalle sparatorie?
  • Ma sai, ero il solo disponibile. – Fece un tiro, un po’ di silenzio e riprese: – io non ho preso la mira su di te, eh, sparavo a caso.
  • Siete solo voi? -Domandai.
  • Nella banda? No, ci sono altri due, “la Iena”, Fernando, e Gianfranco. Ma questi due sono meno liberi, sono i due fedelissimi di “Zu Peppe”, non li vedrai spesso. Ma l’intero clan è costituito da molti, o almeno così mi han detto. Non che me ne fregasse più di tanto, io sono l’unico senza legami di sangue, come te.
  • La Iena?
  • Ride come una iena, con la stessa fazza, così.
  • Il panda fece un’espressione buffa, mi fece ridere; somigliava più a quelle del “re Leone”, che delle reali.
  • Ridemmo insieme, di cuore. Gli parlai anche di cose personali, come se fossimo amici da lungo tempo. Lui mi disse le sue, mi raccontò di un padre assente, che all’improvviso scappò di casa, e di essersi trovato in quella situazione quasi “per forza”. O era l’incapacità di fare l’uomo onesto, ammise.
  • Eppure, non lo giudicai. Anche se campava facendo cose criminose, che potevo dire, io? È facile giudicare da una posizione più comoda. Quelli che stanno peggio, subiscono di più.
  • Ah, non dici niente?
  • No, Panda.
  • Perché?
  • Perché mi dispiace.
  • Tutto qui?
  • Cosa ti aspettavi?
  • Di solito mi rumpinu i cujjuna…tu no. Sei proprio togo.
  • Rise mentre il fumo lo avvolgeva, quasi come se stesse bruciando davanti a me.
  • Stava col cappuccio e cappellino insieme. Credo che comunque, in fondo, si vergognasse di sé stesso, ma non lo avrebbe mai ammesso.

… Continua settimana prossima!

Se hai apprezzato lascia un “mi piace”, per farmi sapere che hai apprezzato, e se hai qualcosa da dire, lascia un commento, per farmi sapere la tua, e grazie! 😊

E condividi, se pensi che qualcuno possa essere interessato ai miei scritti e contenuti,

E, se ti va, seguimi, trovi le mie pagine social e podcast!

Trovi tutto qui sotto

👇👇👇


Una replica a “#Romanzoapuntate:”Come il Fumo””

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un’icona per effettuare l’accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s…

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: