Paky non l’avevo mai sentito prima, infatti avevo l’impressione che non mi piacesse.
Il nuovo album: “Salvatore”, non è male. Basi molto belle, cariche, cattive, cupe.
Abbiamo anche il buon Marracash, Guè, Luchè e altri artisti di livello.
C’è un solo problema che mi accompagna per tutto l’album ed è la voce di Paky, che la trovo abbastanza difficile da sopportare, non mi piace. Non è la prima volta che succede, purtroppo.
Anche alcuni dei più grandi non riesco ad ascoltarli per quello, come Fabri Fibra e Inoki, anche se li ho sempre ascoltati e a volte mi sono piaciuti tanto, ma mai in quella percentuale necessaria per preferirli ad altri.
Del resto, non si può non ascoltare Fibra o Inoki, essendo tra i mostri sacri del rap italiano.
Paky non mi sembra però che si faccia capire, sembra che si mangi le parole, non mi sembra che scandisca abbastanza e non capisco se lo faccia apposta.
Il disco è musicalmente fatto bene, come detto sopra, ottime basi, e lui rappa in maniera molto convincente, insomma, anche se non si capisce bene quello che dice ha un buon timbro.
Album che coinvolge, diverte, come molti della nuova scuola, almeno la prima parte, che lui stesso ha detto di aver diviso in due parti. Immagino sia stato importante per lui farlo presente.
In molti album capita che ci siano tracce più leggere e “meno”, anche negli artisti underground, per la maggior parte.
Dice che la prima parte sarebbe quella con più “luce”, ma sinceramente non ho trovato tutta sta gran differenza, né con i testi, né con la musica.
Poi il “concious” viene fatto in maniera diversa. Non so se è un suo tentativo di farci capire che è serio, ma si capisce dalla musica che fai, non c’è bisogno di annunciarlo. Non vorrei che alcune cose fossero forzate.
Anche quelle tracce che potrebbero piacermi davvero, sono comunque sempre compromesse dalla voce di questo ragazzo, che non sono riuscito ad apprezzare abbastanza.
Devo dire che se avessi ascoltato questo album in un periodo in cui non facevo recensioni. È molto probabile che non lo avrei ascoltato con attenzione, forse l’avrei abbandonato prima ed è meglio così, perché posso essere più obiettivo, meno superficiale, qeusta musica però un po’ lo sembra, mi dispiace.
Ho il dubbio che si voglia fare i profondi “per forza”. Questa sembra essere musica fatta apposta per essere venduta, non ci vuole un genio.
Essendo io un conoscitore, senza esagerare, abbastanza grande del rap italiano e preferendo soprattutto l’underground, so bene che se vuoi raccontare qualcosa di profondo, non lo fai con l’obiettivo di farci i soldi, magari anche, ma non solo.
Però ripeto, non è male, il problema è sempre la voce, non sono riuscito ad apprezzare come merita questo album, sé la mia opinione. So che a molti è piaciuto, e penso abbiano ragione, io beh…
Un 5 per questa SANTA Voce,
un 7-8 per il resto.
Alla prossima!

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Una replica a “#Recensione:”Salvatore” di Paky.”
[…] vi cito “L’amore e la Violenza”, per dirvi che un altro artista che non mi aveva convito, Paky, invece qua mi è piaciuto […]
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