Scritto da me: Paolo Pileggi, alias “Lo Scrittore Volante”, tutti i diritti riservati.
Un’adolescenza ribelle, strana, pazzesca e solitaria, in una Torino di qualche anno fa, nel passato, negli anni ’90-2000.
Altro prequel de:”Un Piromane in Ferie” , narrano le vicende di un Giorgio più giovane, quello che è (o sarà) il piromane. Un’adolescenza ribelle, strana, pazzesca e solitaria, in una Torino di qualche anno fa, nel passato.
Parte Precedente:” La Prima Volta“
Capitolo 1:”Il Muretto“
Capitolo 2:
“Adrenalina”
Fui svegliato dai versi di alcuni uccelli che stavano su un albero fuori da quella casa, era mattina, il sole ci illuminava.
Le coperte che Ofelia aveva messo su quel letto erano veramente molto calde, era stata brava, perché non avevo sentito freddo per niente.
Sul comodino avevo posato il mio orologio, erano le 9.18, e a parte il cinguettare, c’era un silenzio assoluto.
Avevo dormito in mutande, guardai la mia amica che dormiva tranquilla, era anche lei seminuda.
Stavo facendo una cosa pazzesca, senza neanche accorgermene, eppure mi sembrava anche così normale, naturale.
Sentivo il bisogno di un caffè, e in quella casa non era possibile farsene uno. Sarei voluto andare al bar, anche perché mi faceva anche fame, ma temevo che Ofelia si sarebbe potuta offendere, se si fosse svegliata da sola.
Pensai però che portarle la colazione sarebbe stata una cosa carina, quindi mi vestii, e andai al bar più vicino, prendendo caffè e cornetti, molto velocemente.
Quando sei più giovane, anche se il giorno prima ti sei devastato a fumare e bere, ti svegli sempre pieno di energie, quella mattina, infatti, sembrava che non avessi fatto niente di tutto ciò, ero fresco come una rosa.
Era anche una mattina molto piacevole, non faceva nemmeno troppo freddo, mi godevo i raggi solari che accarezzavano la mia faccia. Mi resi conto che forse avevo bisogno di una doccia.
In effetti, l’acqua era una delle cose che Ofelia doveva sistemare, pensai.
Molto velocemente tornai in quella casa, la trovai ancora addormentata. Decisi di svegliarla, molto piano, con carezze, dolcemente.
Prima di farlo la guardai dormire serena, era così bella, naturale. Pensai che l’unico momento della sua vita in cui si sentiva bene era solo quando dormiva, il momento in cui si può scappare dalla maledetta realtà.
In più sorrideva, chissà perché, mi domandai. Forse stava sognando di noi?
Io che sentimento provavo per quella ragazza? Era qualcosa che viveva nel confine tra amicizia e amore. Sentimenti strani, incompleti, a metà, in bilico. Cose che possono esistere solo da adolescenti, o per chi in essa ci resta, nonostante il tempo e l’età che avanza.
Vedendola così, esitavo, dubitando se svegliarla o meno, continuando a guardarla.
Lei aprì gli occhi, mi guardò sorridendo, togliendomi i dubbi. Comunicai, raggiante, di aver portato la colazione, e la mia amica era molto contenta.
Neanche mi rendevo conto di quanto fossero romantici tutti quei gesti, erano cose che avrei fatto per chiunque avrei voluto bene, del resto.
– Ma ce l’hai dell’acqua? – Domandai.
– Sì, lo sai, no? Sono insieme al cibo, nelle mensole.
– No, intendevo per…
– Ah, ma sai che… Non ci crederai, ma qua l’acqua scorre.
Andai in bagno, e notai che era vero, non l’avevano staccata. Allora provai ad accendere la luce, pensando si fossero dimenticati anche di quella, ma niente.
Non conoscevo le situazioni contrattuali dell’acqua, ma me ne fregai e ne approfittai per farmi una doccia.
Ofelia lo sapeva già, dato che trovai saponi e cose simili. Fui contento di sapere che la mia amica poteva continuare a tenersi cura di sé, era davvero molto autonoma, anche se solo in parte.
Chiaramente quel giorno non l’avremmo passato a scuola, ed io, avevo ben poca voglia di andarmene da lì.
Lei entrò nel bagno, e senza dire nulla, si unì a me nella doccia. Ci lavammo a vicenda, e, chiaramente, non solo.
Ero un ragazzo che scopriva certe cose per la prima volta, ne ero assorbito, e non riuscivo a farne a meno, come l’acool, la droga, era tutta una dipendenza, una scoperta e desiderio dell’adrenalina.
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2 risposte a “#RomanzoApuntate:”La Miccia” -Capitolo 2:”Adrenalina” (inizio)”
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