Ogni #mercoledì vi porto:” Prendetevi Anche il Cielo”, un romanzo che è ambientato in Calabria, e parla proprio della regione, e di alcuni suoi problemi, come la mafia, il disagio giovanile e altro…
Avevo scritto questo libro per la prima volta nel “lontano” 2019, ho anche partecipato al “premio Graziano”, con esso, finendo nelle menzioni speciali.
Lo riscrivo da capo, come una specie di prequel de “Un Piromane in Ferie”. Infatti qui appare Valentino, personaggio che Compare verso la fine del suddetto.
Inizia tutto da qui.
Puntata precedente: Fare l’amore
II°Alba parte 4:
“Cristina”
Pensai effettivamente a Benny, forse se ne era già andato via? Non ricordavo a che ora aveva detto di andarsene, tuttavia l’idea di cambiare aria, stava tentandomi molto. Sarei potuto tornare a casa di Cosenza, magari sarei potuto anche stare da solo… peccato che lì facesse davvero troppo caldo, ancora.
E non solo, vedere Cristina sarebbe stato comunque più facile, invece tornando lì uno dei due avrebbe dovuto spostarsi, e lei, aveva tempo ancora prima di riprendere la scuola: era all’ultimo anno di liceo, poco più piccola di me.
Ero quindi combattuto sul da farsi: una parte di me pensava che forse mi ero fatto rapire dalle ansie e dalle paranoie.
Feci colazione, senza nessuno in casa, leggendo i messaggi sia della ragazza, che del mio amico.
Lei mi chiedeva di vederci, magari andando al mare insieme. Io accettai con entusiasmo, pensando di vederla in bikini…
Benny, invece, mi comunicava che se ne sarebbe andato via dopodomani, il tempo di farsi la valigia, e di andarmene subito via con lui.
Il mio amico era in preda alla preoccupazione, ed io, forse ero troppo razionale, ma avevo comunque deciso di restare in Calabria, e gli augurai buon viaggio.
Cristina era disponibile ad andare praticamente subito, erano le 10.00 del mattino, e ci accordammo sul dove vederci.
Presi il mio motorino, vecchio compagno dalle scuole, ancora perfettamente funzionante. Faceva caldo, volevo sentire il vento tra i miei capelli, scorrermi tra le maniche della mia maglietta.
E la andai a prendere, la vidi con la borsa, una minigonna di jeans strappati, una maglietta a strisce bianche e rosse, e vestita, infine, del più bel sorriso che avessi mai visto.
La baciai subito, per salutarla, sul motorino, dopo le diedi l’altro casco, e mi sembrò di tornare adolescente, pensai a quando quelle cose, le facevo con la mia ex.
Un po’, mi sentivo ancora come se fossi ancora un giovane ribelle, uno che a scuola ci andava per vivere avventure, e non per studiare.
Partimmo per il mare, baciati dalla luce del caldo sole, mentre il vento che affrontavamo con il motorino, ci scorreva addosso. Sentii il suo abbraccio molto intenso, il suo petto che schiacciava contro la mia schiena, stringere le sue gambe attorno alle mie.
Parlavamo, e ogni tanto le accarezzavo quelle belle e lunghe cosce, che appunto, mi accerchiavano, ma senza farmi sentire prigioniero.
Era pieno giorno, ma avevo la sensazione, che con lei, fossi proprio in un’altra dimensione, qualcosa che non era senza né sole, né luna, come se fossimo con quel motorino tra le stelle.
Arrivammo poi sulla spiaggia, la guardai togliersi i vestiti, e la ammirai nel suo bikini nero, con il perizoma, facendo vedere il suo splendido sedere, con i suoi capelli lunghi, castani, che le piovevano sulle spalle.
E guardai sul suo fianco un tatoo che rappresentava una rosa rossa, che per me, la rendeva ulteriormente sexy, così bella, abbronzata.
La baciai ancora una volta, ci abbracciavamo, dolcemente, ascoltando il rumore delle onde del mare.
Facemmo poi il bagno, e continuammo a giocare, prenderci e lasciarci, schizzi d’acqua, risate serene, innamorati.
Con lei, riuscivo a dimenticare ogni cosa, ogni male, e in quel mio essere spensierato, dimenticai le storie della sera prima.
Ero coinvolto dalla passione, ero veramente desideroso di fare l’amore con lei.
Infine, decisi di raccontare comunque la storia di quella notte, le dovevo la fiducia che volevo riporre in quell’amore…
Lei ne fu chiaramente sconvolta, era preoccupata moltissimo per me:
- Sei sicuro che non succederà nulla?
- No, ma … dai. Se quelli là mi hanno scambiato per un altro, se la prenderanno con lui.
- Uh, va bene… mi sa che hai ragione.
Avevo pensato che sarebbe stato meglio tenerla all’oscuro per proteggerla, ma, invece, era proprio dicendoglielo che avrei potuto farlo.
Ero ancora convinto che non sarebbe successo nulla, e continuavo a godermi i baci della ragazza, sempre immaginando il momento in cui avremmo fatto l’amore. Avrei voluto farlo proprio lì, ma non era giusto trovarsi un posto dove rintanarsi, alla luce del giorno. Volevo qualcosa di più romantico, quella sera stessa.
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