Forse dovrei andare via dalla mia vita, per darle un senso. Ormai molte delle cose a cui un tempo davo peso, sono diventate troppo grandi o troppo piccole per poter essere gestite.
In fondo, cercando di dare un senso a tutto, cercando di tenere tutto unito, si finisce per crollare.
Un po’ provo pena, soprattutto per me, per alcune cose che ho fatto, per alcune cose che non ho saputo capire prima.
Oggi so di quante persone sbagliate mi ero riempito la vita, so che la mia mancanza di autostima avevano nomi, cognomi di persone che non sono capaci di essere amiche/amici.
Dico sempre che “la colpa è sempre mia”, sottolineando quanto sia facile darmi la colpa, essendo io una persona buona, tranquilla, e che spesso razionalizza e dice: “Non ne vale la pena”.
Forse sbaglio io a non fare una reazione seria, ma c’è la mia coscienza che mi blocca, ogni volta che avrei l’istinto di fare qualcosa, ed è una coscienza che è semplicemente stufa, e preferisce far credere alle persone quello che gli pare, perché tanto non importa cosa dirò, cosa farò, le idee non cambiano, come alcune persone.
Mi lamento, ma poi mi addormento, e ben presto, molte cose non mi toccheranno veramente più. Forse, questo significa crescere, forse era questo il famoso: “mi aspettavo fosse più cinico”.
È da tempo che penso che me ne vorrei andare via, più che dal posto dovrei andare via da questa vita, e andare a viverne un’altra.
Ormai non è più così semplice, ma un giorno lo farò davvero, so, per fortuna, cosa mi salverà.
Del resto, non si può pensare di avere sempre le stesse compagnie nella vita, forse morirò con pochi attorno a me, ma così è per tutti, ed io, sono per pochi.
Mi ricordo che qualche volta mi hanno chiesto quante persone ci aspettiamo vengano al nostro funerale, e io ho speso pensato che sarebbero abbastanza.
Oggi risponderei: “chi se ne frega? Non si vive per il nostro funerale, in fondo, no?”
E chi se ne frega che non sono tristi, lo sarò comunque magari io, o forse sarò felice, quando non ci saranno molti, non saprei. Sta di fatto che questi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano.
In fondo è andata così, ed io, giorno dopo giorno sto solo avendo amare conferme delle mie idee, e di aver fatto bene a prendere certe scelte.
È tutto nuovo per me, non so davvero come muovermi ora.
Sto guarendo da grandi mali, ma ancora non li capendo completamente ed è tutto così maledettamente lento.
Però so che ho bisogno di questa lentezza, così che io possa comprendere tutto, senza avere fretta di passare subito al passo successivo, intendo quello più “grande”. Perché capendo i passi fatti, tutti, riuscirò a prevenire altre cadute.
La necessito questa lentezza, la voglio, anche se mi dà fastidio, anche se mi hanno detto e mi dicono di non pensare al passato, a quello che fa male, mi ci immergo spesso, perché ho bisogno di capire perché fa male, e come evitare di smettere di soffrire allo stesso modo, e quindi, infine avere un po’ di felicità, finalmente.
Sì, appunto, forse dovrei andare via dalla mia vita, perché ci sto troppo dentro.
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