Recensione:”Storie d’amore con Pioggia – e altri racconti di Rovesci e Temporali”. di Murubutu.

Ogni sabato faccio una recensione musicale, italiana ed internazionale, uscite nuove, soprattutto, ma anche più vecchie, soprattutto hip-hop che ne ascolto forse anche troppo.

Ed eccoci alla recensione musicale del #sabato, abbiamo proprio un gennaio molto produttivo, così tanto da ascoltare e scrivere per il vostro Scrittore Volante!

Oggi facciamo la recensione del nuovo album del “prof”, Murubutu. Il titolo è:” Storie d’amore con Pioggia – e altri racconti di Rovesci e Temporali”.

Magari ascoltatelo mentre leggete la recensione:

Titolo impegnativo? Beh, non è l’unica cosa ad esserlo. Ascoltare Murubutu non è da tutti, e no, non è uno scherzo, né un modo per dire che “solo pochi (acculturati) possono ascoltarlo”. Nossignori, devo dire che fare l’orecchio alle sonorità del prof è qualcosa che richiede veramente impegno.

Insomma, da quando conosco il prof, la prima cosa che salta all’orecchio è il timbro vocale, ha una voce fatta per quello che fa. Non è orecchiabile quasi per niente, e “come se non bastasse”, i testi sono belli impegnati.

Uno dei pochi rapper capaci di commuovermi e di farmi piangere, insieme a: Kaos One, Moder, Lucci, Cor Veleno.

Sì, care persone che leggete, io in alcuni casi ho pianto ascoltando musica, ed è bellissimo.

Ma dopo questi preamboli, introduciamoci in questo viaggio di pioggia.

1.A tema.

Per chi è neofita del prof, sappiate che tutti gli album che ha fatto, sono sempre stati legati a qualche tematica, a qualche evento atmosferico (come in questo caso), qualche elemento della natura, e cose simili.

(Ad esempio, il disco precedente si chiamava: “Tenebra è la Notte”, legate appunto, al momento del buio della nostra vita. Tra l’altro, posso eleggerlo il mio preferito di Murubutu, finora).

E come tutti gli album, anche “Storie d’amore con Pioggia”, ovviamente ha diversi suoni che si collegano al titolo, alla tematica. E, non parlo solamente dei suoni di tuoni, di scrosciare, di temporali… ma mi riferisco alla musica stessa, che, come ogni volta, sa trasportare l’ascoltatore nel mondo dell’artista.

Uno dei più grandi pregi del prof, in verità! Quando ascolto “Gli ammutinati del Bouncin’ “ mi sento trasportato nel mare, su qualche nave…

Anche questa volta ci riesce. In effetti, questa caratteristica è la più forte che la distingue da tutti gli altri, ha uno stile tutto suo.

Quando ascoltiamo questo disco, ci sentiamo come nei giorni di pioggia: statici, malinconici, nostalgici. E così silenziosi, come se avessimo timore di disturbare il cielo.

2. Storie d’amore con Pioggia

Iniziamo con “Il Migliore dei Mondi”. Un ottimo modo per cominciare, una delle mie basi preferite del disco.

Album che vanta diverse collaborazioni di qualità: Claver Gold, Rancore, Inoki, Dia, Moder, Dj Fastcut, Mattak, En?gma…

Con i primi due abbiamo la terza traccia che fu anche il primo singolo che ha presentato album:”Black Rain”. Questa qui è veramente diversa dalla precedente, e anche dalle altre. Cattiva, forte, potente, hardcore.

Con un fortissimo Rancore che sembra (speriamo) essere pronto a tornare alla grande, e un Claver Gold che non delude mai.

Il prof sembra dirci che non è bravo solo a fare romantico e commovente storytelling, ma anche qualcosa di più spinto, ogni tanto. (Ed io, lo ringrazio) … del resto, lo sapevo già, avendolo ascoltato In “Totem”.

Segue “Nuvole” con Dia, e Lion D. non è certo la prima volta che il prof chiama nei suoi dischi la ragazza con una voce veramente splendida. Per me, i due sono una perfetta coppia musicale, le canzoni in cui compare lei sono tra le mie preferite, e anche dell’album stesso.

È chiaro che questo discorso riguarda anche “ Tempesta” e “Pentagramma dell’acqua “.

Scusate se sono “di parte”, quando eleggo anche la traccia con Moder “Pioggia Infinita”, una delle migliori. Con un bel po’ della tristezza, ma anche consapevolezza et bellezza che i due sanno trasmettere insieme.

“Le tue lacrime tra i miei capelli

Quanta strada per morire qui

Promettimi di amarmi poi di farmi a pezzi

Venere ti prego, basta così

Quando dici “A metà strada” come fai a saperlo

Hai visto Dio che ci indicava e si è fermato il tempo

In questo cielo di cancrena è una preghiera al vento

Brilla di bianco perla la pelle dell’inferno”.

Ancora, scusate. Il buon Lanfranco è diventato la guida della mia vita negli ultimi due anni, ed è stato un piacere sentirlo anche qui. Tra l’altro, un a chicca: è la prima volta che Moder appare in un disco di Murubutu, e il prof era già comparso in “Ci Sentiamo Poi”.

E dopo, la mia preferita del disco:”Multiverso”, una bellissima canzone d’amore, che parla (suppongo) della sua lei. Una storia di fantasia, in cui si suppone che Murubutu e la sua donna hanno diverse sfaccettature, forme, e possibilità. Veramente bellissima, sia il testo che la base.

“In una vita alternativa tu non guardi me (Ehi)

E io inseguo i mei sogni in un loop (Ehi)

E in un’altra dimensione sei una madeleine, ehi (Ah)

E io sono i ricordi di Proust

Poi in un’altra tu salpi per Marte, sì, senza voltarti, ma ritornerai (Ahi)

E in un’altra due matti noi viviamo d’arte, ti sposo fra i marmi dentro al Guggenheim”

Non conoscevo questa Dhany, anche i pezzi con lei sono fantastici.

3. Conclusioni: Fuori dai soliti schemi.

L’album è bello, ma non mi è piaciuto tanto quanto gli altri. Non è un difetto, sia chiaro, stavolta non mi sono commosso, né mi sono intristito. (Non deve essere necessariamente un male, anzi!)

Diciamo che ero abituato a sentire però quella fortissima emozione capace di farlo, stavolta mi è mancata, è strano, ma come detto, non è necessariamente un male.

Tutte le tracce son belle, ben fatte. Un altro buon lavoro del prof e compagnia. Comunque bisogna sottolineare che ha voluto andare fuori dai soliti schemi, come nel pezzo con Claver e Rancore, quello con En?gma:” Diluvio Universale” o “Black Rain pt.2”, con Inoki e Mattak,  e anche la sopracitata con Moder, appunto, hanno offerto un’idea di uno stile nuovo, diverso, possibile.

Qualcuno potrebbe vederla come una negatività, a me gasa assai.

Voto finale: 8.7.

Alla settimana prossima, con il nuovo album di Gemello, mi sa.

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