(Ne avevo scritta una generale: qui)
Recensiamo oggi la stagione 4 di “Cobra Kai”.
La serie è un sequel di “Karate Kid”. Molti anni dopo appare Johnny Lawrence, che è il protagonista (o co-protagonista) della serie, insieme a Daniel-san.
Attenzione agli spoiler nella recensione!
Riassumiamo:
Dopo che John Kreese toglie il dojo a Johnny Lawrence, quest’ultimo si allea con Daniel Larusso, o così sembra.
Parliamo immediatamente di quelli che sono o potrebbero essere considerati i peggiori difetti della serie:
Il fatto che Daniel e Johnny non riescono mai a mettersi d’accordo, vivendo questa … a tratti noiosa, ripetitiva ostinata rivalità.
Fanno la pace, poi si litigano ancora ed ancora: il loro rapporto oscilla tra la (a quanto pare) volontà di fare pace, di diventare amici o quasi, di comportarsi come persone adulte, e tra l’ostinato modo di vedere le cose di Daniel, pensando che il Myagi-Do sia il modo migliore o l’unico per vivere, per essere disciplinati al karate.
Questa situazione è diventata abbastanza stucchevole. Mi sembra anche fin troppo forzata, ai fini della trama.
Perché si capisce, che in qualche modo i due dovevano contrastarsi, perché (probabilmente) avrebbero davvero vinto contro il Cobra Kai.
Il secondo difetto di rilievo è la ripetitività della storia. Che ci lega un po’ al primo punto, ma alla fine ci sono sempre questi ragazzi che si incontrano, si picchiano, finisce sempre al torneo.
Ma questa cosa non è detto che sia difetto, in fondo, ricordiamoci che la serie anime più di successo della storia è ripetitiva a livelli scandalosi: Dragon Ball.
Ma questi difetti vengono salvati dai pregi:
Ci sono dei piccoli, minimi cambiamenti nella trama, che vengono svolti specialmente dai ragazzi, dai giovani allievi, che dovrebbero essere loro i veri protagonisti della storia.
Samantha Larusso, era prima una ragazzina che faceva la snob, frequentava il tipo figo, benestante e anche un po’ bullo.
La frequentazione con Miguel, però, l’ha cambiata: il primo allievo di Johnny Lawrence è una persona umile, buona e non arrogante.
Anche lui cambia molto, da essere umile, tranquillo, timido, poi diventa più sicuro di sé. Diventano un po’ bulli anche gli allievi di Johnny, all’inizio, fino a quando lui non si rende conto che è sbagliato che il motto “Nessuna pietà” doveva essere tolto dal suo dojo.
Ci sono piccoli ma costanti cambiamenti dei personaggi, soprattutto quelli più giovani, insomma.
Alla fine, anche Robby si pente del suo modo di fare, alla fine, quando vede che si era corrotto un fragile e timido ragazzino, facendolo cadere anche lui nella violenza e spietatezza, che il Cobra Kai sembra insegnare tanto.
Anche lo stesso John Kreese, alla fine, non sembra più convinto delle sue idee, quando si porta l’amico, Terry Silver, per dargli una mano.
Cerca di controllarlo, di manipolare anche lui, ma vede che il modo di fare del suo ex-camerata, è forse anche più cinico e spietato del suo, ma a volte anche più preciso ed educativo. un po’ militaresco!
Come dice la stessa Sam, sono tre modi diversi di vedere il Karate, anche se Daniel si ostina a pensare che quelli dei suoi nemici/rivali siano sbagliati.
In fondo è come un qualsiasi tipo di insegnamento nella vita, di tutte le arti e discipline, dipende sempre chi la insegna, e in che modo.
Il Cobra Kai in sé, non è cattivo, è l’interpenetrazione che viene data. Fintato la poteva insegnare Johnny Lawrence che è un uomo pieno di difetti, ma certamente non è cattivo, la disciplina poteva essere insegnata nel modo corretto, così come fa e come vuole fare con L’Eagle Fang, ovvero trasmettere gli stessi principi ma in maniera più educativa, costruttiva, e positiva.
È interessante questa prospettiva di Sam, che tenta di invitare il padre ad allargare le sue vedute. (Lei ci riesce di sicuro).
Forse, è anche un modo per invitare lo spettatore a fare lo stesso, evitando di chiudersi nel proprio mondo. Cosa che fa Daniel-san, anche se alla fine sembra cominciare a cambiare idea, soprattutto quando pensa al suo maestro che gli diceva che un giorno, avrebbe dovuto percorrere la sua strada, il suo stile.
Speriamo che nella prossima stagione possa essere meno bigotto ed ostinato.
Devo ammettere che anche se mi piace molto Daniel come personaggio, a volte il suo essere troppo “pulito”, dà veramente fastidio: un bigottismo veramente stucchevole.
Dà ragione a persone come Johnny Lawrence: semplici, oneste, dirette. Un po’ tamarro, ma sicuramente una persona di cuore, che ci tiene tanto ai suoi allievi, così come a suo figlio.
Dispiace un po’ per la scena in cui era ubriaco, e confonde Miguel per suo figlio, (o sbaglia il nome, non saprei).
Per quanto Miguel pianga e si senta escluso dal cuore del suo Sensei, che preferisce comunque il figlio naturale, sono sicuro al 100% che il mio personaggio preferito ( sì, sempre il biondone), ami tantissimo anche lui.
Ammetto che ho un amore particolare per Johnny. È proprio un “nostro”, e poi, mi fa tanto ridere.
La serie è comunque qualitativamente fatta molto bene. I combattimenti sono esaltanti e fomentano. Questa serie mi crea una dipendenza particolare: sono stato capace di vedermi le tre puntate finali di sabato/domenica notte.
Nonostante i suoi suddetti difetti, mi piace veramente molto. Non posso farci niente, sarà colap di Dragon Ball, ma mi piace molto vedere le serie in cui si menano.
Fatemi sapere la vostra nei commenti, se l’avete vista.
Voto finale alla quarta stagione: 8/10.

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