Ogni sabato sera alle 19.00, recensioni musicali. Nuove e vecchie uscire, musica italiana, internazionale, di tutti i generi, perché io me ne ascolto davvero TANTA
“È tutto giusto,
il mio disgusto!”
La colonna sonora di “Strappare lungo i Bordi”, curata da Giancane. Forse dovrei prima pubblicare la recensione della serie tv prima di quella della colonna sonora, ma mi gira così! Del resto, quella sulla serie uscirà, come sempre, il martedì.
Iniziamo dalla copertina, disegnata da Zero: suppongo sia il nostro Giancane disegnato da giovane e da più grande, due lati delal sua vita, in uno sorride, sereno. Nell’altro è palesemente più, beh… incazzato.
Secondo me è infatti proprio lui con una distanza di anni tra un lato e l’altro, anche per richiamare, anche da questa cover, il senso della serie, anche chi suona la musica, ne fa parte, si sa.
L’unico brano cantato è quello della sigla: “Strappati lungo i bordi”, che mi è piaciuta molto. Oltre a rispecchiare con il testo, in pieno la serie tv, il suo senso, e il suo mood, mi ci sono anche rispecchiato molto.
“E sono giorni che non sogno più
Sarà che forse sto crescendo anch’io
Distruggo un’altra sigaretta
Mentre tutto intorno scorre
Solo io rimango immobile”.
Il testo non è l’unico pregio. È una canzone bella aggressiva, suonata molto bene, un rock deciso, un crescendo di musica, prima piano, poi andando verso il ritornello, sempre più forte.
Mi è piaciuta subito la voce del cantautore, che ha una voce intonata, intensa, scandita. Talmente tanto che speravo ci fossero altre cantate, ma sono rimasto deluso. Però il cantautore ha sicuramente guadagnato un nuovo fan.
Gli altri brani, sono tutte strumentali, ma sono perfetti accompagnamenti della serie, si cambia tra il movimentato ed il leggero, piano.
Prendiamo la seconda traccia: “Strappati lungo gli 80’s”, quindi si riferisce, un po’ all’infanzia/adolescenza di Zero. E infatti, ha quella musica di quello stile lì, molto nostalgica, direi. È un pezzo un po’ elettronico, quasi da discoteca, ma molto malinconica e triste.
Prendiamo la seconda traccia: “Strappati lungo gli 80’s”, quindi si riferisce, un po’ all’infanzia/adolescenza di Zero. E infatti, ha quella musica di quello stile lì, molto nostalgica, direi. È un pezzo un po’ elettronico, quasi da discoteca, ma molto malinconica.
Infatti, ancora più malinconica e triste e “Strappati tranne Bordi”, con un tristissimo suono di tastiera.
La successiva è “Strappati lungo i Beatles”, che infatti ricorda quello stile di Rock, un altro riferimento al passato, alla musica di prima, a quello che c’era prima.
Si passa tra diversi tipi di musica e generi, tra l’allegro e il triste, ma in generale, percepisco una grande nostalgia, e secondo me, la musica di Giancane rispecchia in pieno la serie. Cioè la musica è un accompagnamento perfetto, che segue le tracce di Zero, nel suo racconto, rappresentando le varie fasi della sua vita, adolescenza, gioventù, e l’età adulta, infine.
Anche nell varie “epoche”, con i vari trend e Wave musicali, insomma, come nella vita di molti.
Quindi per me questa colonna sonora è perfetta per la serie, una grande lode a Giancane, che ha accompagnato con la sua musica, una bella serie animata.
Questa non è solo la musica di una serie su Netflix, è in pratica anche la musica della vita di uomo/ragazzo che racconta la sua storia, che è molto triste, realistica, nostalgica. E per me, non ci poteva essere niente di meglio di QUESTA, musica.
10/10, buon sabato sera a tutt*.

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Una replica a “Recensione:”Strappati lungo i Bordi” – La colonna sonora, di Giancane.”
[…] O come ascoltare la canzone che ne fa da sigla, facente parte della colonna sonora di cui ho già scritto la recensione. […]
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