Ogni #giovedì, l’analisi personaggio, rubrica scritta di quella che già porto nel podcast!
Attenzione agli spoiler!
Si parla oggi del buon Tony Stark, uno dei personaggi più carismatici (se non IL più carismatico) dei film Marvel.
Inizialmente un uomo piuttosto superficiale, distratto, che non dava molto peso alla giustizia, a molte cose. Sembrava uno dei tanti “figli di papà”, viziati.
Fino a quando, naturalmente, scopre che nelle su industrie c’è una svendita illegale di armi…
Cambia molto. È un personaggio dotato di una grande potenzialità e crescita. Un uomo molto intelligente e curioso; forse un po’ troppo, (dato che, come sappiamo, diciamo che Ultron sia nato a causa sua).
Matura parecchio, nel corso dei film. È sempre in dubbio se smettere o meno di fare il supereroe, poi, non riesce mai a farlo. (se non in Endgame, dopo la scomparsa di Spider-Man. Infatti, solo un evento di tale peso e trauma era capace di dagli la “botta” definitiva).
Quindi possiede lui per primo una certa… “ambiguità”. Nel senso che è guidato da una curiosità, una “fame di conoscenza” di scienziato, talmente grande da fargli mettere in discussione le moralità in cui lui stesso crede. (Cosa che si vede, ad esempio, in “Age of Ultron”).
È chiaro che, come ogni scienziato, è spinto da una fame di conoscenza, per riempire, appunto, le sue lacune, spesso non tenendo conto delle possibili conseguenze delle sue azioni.
È un personaggio carismatico, interessante, dotato di varie sfaccettature, che lo rendono unico.
Diverso da quelli che potrebbero essere definiti i tratti “standard” del supereroe, in un certo senso.
Infatti, secondo me, ne sentiremo la grandissima mancanza, nei film successivi.
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