È da un po’ di tempo, che credo che la gente sia solo affamata di storie, in molto casi. Ho la sensazione, certe volte, che qualcuno più che avere bisogno di aiuto o consiglio, abbia il solo desiderio di farsi vedere, o comunque, che qualcuno racconti le sue cose.
Dicono sia sbagliato parlare alle spalle, ma sembra che ci sono persone che fanno di tutto, per fare in modo che questo accada.
Il motivo, spesso, sta oltra la mia comprensione.
Eppure è così.
Ad un certo punto, però, ti stanchi. Non stiamo qui a scrivere le autobiografie degli altri, al massimo, le nostre.
C’è un po’ di noia, perché, si sentono sempre le stesse cose, ed io, mi metto a scrivere sempre le stesse cose…
So che ci sarà sempre qualcuno che di me avrà quella considerazione sbagliata, e l’unico modo, è cambiare idea delle altre persone…ma so che è sbagliato.
Infatti, quando la spontaneità viene meno, realizzi che non c’è niente altro da fare, non ci sono modi “forzati”, per vivere. Fino a quando c’è una specie di “rancore”, non ci sarà mai la capacità di andare avanti.
Chi chiude, lo fa per sempre, a quanto pare. Ed io, che lo faccio, non sono migliore di altri.
Però, ho la sensazione che, se le persone potessero sfruttare appieno le loro potenzialità, se invece di ascoltare le stronzate di questo mondo superficiale… avrebbero la chiave della loro felicità.
Invece, storie.
Tutti vogliono le storie apparecchiate: un uomo che deve avere per forza un qualche tipo di figura professionale precisa, con forse anche uno stipendio con una cifra precisa, e magari anche avere un abbigliamento di un certo tipo…
Come se fosse davvero possibile avere qualche donna o uomo artificiale che facciamo noi, come se esistesse per davvero un “principe azzurro”, o una principessa da salvare, come preferite.
Stiamo ancora vivendo in un mondo in cui, probabilmente, sono un po’ tutti a sbagliare, dato che ormai, la società ci ha quasi fatto il “lavaggio del cervello”, conducendoci a credere che ci sia qualche tipo predefinito di persone con cui stare, o vita da vivere.
Ormai vogliamo tutti “la figa” o “il figo” e viene meno la cosa più importante, mi dispiace dirlo ma è proprio l’amore.
Citandovi qui, Lucci:
“ E in giro vedi gente con la faccia da isterica
Che parla de cazzate de complotti e de misteri che qua
A pensacce bene so il problema minore
Qua manca calore qua serve l’amore
Oggi penso al mio futuro e spingo l’acceleratore
Anche se a volte può esser duro
Lo giuro sicuro non scappo altrove “
Ma, immagino che tutti vogliano delle storie da raccontare, indipendentemente da quanto siano vere.
E poi, in fondo, non ti chiedi nemmeno perché ci sono tutti questi divorzi, e quanti ancora ce ne saranno.
Per questo, poi, personalmente, mi allontano da quelle situazioni che mi fanno sentire a disagio, fuori posto… lo capisci, anche se ti dispiace farlo, ma “si deve”.
Si deve andare via da quelle situazioni in cui non ti senti amato, in cui la critica, per quanto per gli altri possa essere “costruttiva” o “a fin di bene”, fa più l’effetto di essere mortificante.
È tutto sbagliato, io perdo il tempo, le energie e il fiato… per cosa, del resto?
Voglio cercare sorrisi più sinceri, più spontanei.
Come due persone che conosco, che in maniera del tutto inaspettata, si stanno volendo sempre più bene.
Chissà sa un giorno, riusciranno a guarirsi a vicenda, completamente? Penso proprio di sì.
A volte, mi fa paura questa mia capacità di comprensione e previsione per molte situazioni; e forse sbaglio, quando lascio che altri pensino che io sia un ingenuo, un sempliciotto…
Ma sapete, anche se vorrei cambiare l’idea di molti, sono il primo che si annoia al pensiero di farlo.
Perché, sapete… è faticoso, noioso, forse impossibile ed inutile…
E quindi, lasciamoli nelle loro…
Storie.
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