Alla fine,
per quanto io sia cambiato,
molto probabilmente,
sono quello che sono stato.
Sono quello che sono sempre stato,
solo che, non ho (penso) mai avuto il vero coraggio di esserlo.
È come se mi fossi sempre trattenuto.
Come se,
beh, anzi è proprio così…
siccome quello che facevo,
non andava bene a qualcuno,
era come se mi mettessero
delle catene, dei paletti, dei blocchi.
E invece, scopri che sei quello che sei stato,
forse, fin da quando eri bambino,
solo in maniera migliorata.
Siamo come un costante aggiornamento di noi stessi.
A volte sembra di rivivere certe situazioni,
di sentirsi ancora quel bambino escluso dal gruppo,
per essere considerato il più debole,
quando sei invece, il contrario.
Mi chiedo se cambiamo,
o semplicemente, crescendo,
diventiamo più consapevoli di noi stessi.
.
“Volevo solo stare in piedi, però spesso cado
Mi sta stretta la provincia ma non me ne vado
Come non tolgo certe felpe vecchie dall’armadio
Ho scoperto che sono quello che sono stato”
.
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