Parte 11: qui.
L’uomo non aveva un vero controllo sulla mongolfiera, sentiva che sarebbe stata lei a condurlo dove doveva, quindi, si lasciò andare. Sentì il vento scorrergli sulla faccia, e guardava verso il futuro, verso il nuovo mondo.
Nel frattempo, i suoi comapgni ancora lottavano: Randurass era messo un po’ alla stretta dal suo avversario, la gazza ladra aveva una grande abilità combattiva.
Anche Gugu era messo un poco male, era tempo di fare sul serio.
Randurass fece un gesto con la mano, mise la katana davanti al nemico con la mano destra, e impugnò una pistola, una misericordia, le pistole spagnole di un tempo.
Sparò alla gazza ladra, che schivò velocemente, ma fu solo un gesto per guadagnare tempo: l’occhio destro dell’uomo corvo si illuminò di verde, e una scia luminosa, lo avvolse.
Era diventato più veloce e più forte: assalì il suo nemico con colpi rapidi e violenti: la differenza di forze tra i due era ribaltata.
Gugu, lo guardò, e disse, levandosi il cilindro:
- Beh, è giunto il momento di sbrigarsi.
Il demone cambiò totalmente aspetto: diventò un essere nero, e rosso, dall’aspetto umanoide, ma anche meccanico ed alieno.
Sembrava un cyborg: ma non solo: sembrava fosse collegato a qualche grande mainframe: come se fosse una grande intelligenza artificiale, e, probabilmente lo era.
- Il mio vero nome è Shanrass. – Disse. – Questo è il massimo del mio potere.
Iniziò a sparare contro il cavaliere nero, dei raggi di colore rosso, che fecero subito indietreggiare il possente nemico.
Si provò a difendere con il suo grosso scudo nero, ma si fuse, e si ruppe, così anche il suo elmo:
si vide la faccia dell’uomo: aveva una lunga barba nera, e capelli neri, ricci, lunghi, che gli cadevano sille spalle.
Era molto forte, ma aveva trovato un degno avversario.
- Togliamoceli di torno! – Gridà Randurass.
L’uomo corvo, fece scontrare la sua spada contro l’arma del nemico, un bagliore verde si vide tra i due: la chiave inglese si distrusse, infine.
Rapidamente, Randurass si trasformò in uno stormo di corvi non-morti, che cominciarono a mangiare la carne dell’uomo-gazza ladra, che urlò di dolore.
Anche Guguceppe, infine, senza trasformarsi in nulla, riuscì ad eliminare il suo nemico, sparandogli contro dei raggi di energia di colore blu.
Appena morirono tutti i nemici, i tre ebbero la sensazione di conoscerli, ma non ci vollero pensare troppo.
- Come raggiungiamo il nostro compagno, ora? – domandò Randurass.
- Avendo eliminato i suoi nemici, non c’è fretta, possiamo fare con calma. O aspettarlo qui. State bene? – Domandò Shanrass.
- Sì, certo. Non erano un pericolo, in fondo. Ci voleva questo combattimento.
- Molto bene…
- E ora?
E ora… troverà la verità. Lo deve fare da solo, in fondo
2 risposte a ““Un Nuovo Mondo” – parte 12-”
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