A volte ritornano, e tornano dopo un bel po’ di anni.
Cobra Kai, serie tv ambientata dopo almeno una trentina d’anni dopo gli eventi di karate kid, chiaramente, su Netflix.
Avete visto karate kid? Io da bambino più volte in tv. Negli anni ho spesso imitato la mossa dell’airone.
Ancora non ho finito la serie, ma me la sto sparando a più non posso, sono già alla terza stagione. Del resto, è meglio che questa recensione la scriva ora, così proteggo anche voi da eventuali spoiler.
Naturalmente, se non avete visto karate kid, questo atto è alquanto inutile. Andateli a recuperare.
Dunque, dopo tanti anni, rivediamo Johnny Lawrence. Il primo personaggio che vediamo, ho pensato fosse lui il protagonista. La serie però ci fa pensare che i protagonisti siano più di uno, facendo attenzione agli eventi che capitano anche a Daniel, ad esempio.
Daniel, lui era il protagonista effettivo dei karate-kid.
Quindi questo per me è un grande pregio della serie, dando importanza a tutti i personaggi, non solo i principali. Chiaramente, è naturale che ci siano anche i secondari, ma non per questo hanno meno carisma o incisività.
Johnny è sbandato. Perde il lavoro. È solo, ha molti problemi. Una testa calda, un uomo di mezza età senza famiglia.
Decide di riaprire il Cobra Kai, la scuola di karate. Ricorda che nella vita ha sempre saputo fare solo quello.
Però tramite alcune circostanza, si rincontra con Daniel. Ha sempre serbato rancore nei suoi confronti, e il loro incontro non è dei più piacevoli, sicuramente.
Infatti, devo dire che nella serie i due non saranno (almeno per come ho visto io) tanto predisposti a mettere il passato alle spalle. Un po’ presi dal pregiudizio che hanno l’uno dell’altro.
Mi è piaciuto però vedere che a volte, riusciranno a scoprire cose in comune tra loro. Come se avessero la potenzialità di essere migliori amici, se mettessero da parte il passato.
Un po’ spero accada, quando finirà la serie.
A parte questo, la serie comunque è ambientata nei giorni nostri, chiaramente. I ragazzi adolescenti, sono gli studenti di Johnny.
E non sono ragazzi come lui, ma sono persone insicure, timide, bullizzate, che con il karate, acquisiranno sicurezza, confidenza in loro stessi.
C’è chi però ne abuserà, purtroppo, diventando da bullizzato a bullo.
Ed è interessane osservare queste trasformazioni, questi rovesci della medaglia, la determinazione di cambiare per smettere di vivere in un certo modo.
Infatti, per acquisire maggior sicurezza, non basta frequentare una scuola di karate e cambiare taglio di capelli…
Ci vuole un percorso lungo, per degli adolescenti che si erano persi dentro loro stessi.
La cosa bella di alcune serie, è seguire il processo di crescita/cambiamento dei personaggi. Come possono cambiare le scelte di vita, imparando dagli errori.
O presunti tali.
Però a me piace questa voglia di migliorarsi, di uscire dal guscio, dalle proprie corazze. Non credo però che il modo migliore sia crearne di nuove.
Ci sono due visioni di vedere la vita che si scontrano: due persone, due scuole di karate. E non sai a “chi dare ragione”. Forse hanno torto entrambi, infine.
È anche bella l’atmosfera tra i giorni d’oggi e gli anni ’80.
Un richiamo alla nostalgia di una vita diversa, così tanto simile ad oggi, ma sembrava anche più spontanea, semplice.
Dove si viveva più liberi, senza il bisogno dei mezzi telematici…
Una nostalgia appartenente soprattutto a Johnny e Daniel. Spesso intrappolati nei ricordi, nel passato. Che torna senza nemmeno bussare.
Mi sta piacendo moltissimo. Ha un’ottima caratterizzazione dei personaggi e fa luce su molti problemi della società odierna, non solo il bullismo e cyberbullismo giù citati, ma anche sulle problematiche familiari e lavorative di molti.
Vi consiglio di guardarlo, do un… 9.
Di difetti, a mio avviso, ne ha pochi.
Una replica a “Recensione/Pensiero sulla serie TV: “Cobra Kai”.”
[…] (Ne avevo scritta una generale: qui) […]
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